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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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pubblicato il 15 aprile 2014  

Precetto pasquale alle Scuole Centrali Antincendi

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Gli Allievi Vigili del Fuoco, gli Istruttori, il personale e i dirigenti che svolgono servizio presso Capannelle hanno partecipato, lunedì 14 aprile, secondo giorno della Settimana Santa che porterà alla Pasqua. La cerimonia religiosa, che si è svolta nel piazzale d'onore delle Scuole, è stata officiata da mons. Giuseppe Marciante, Vescovo Ausiliario per il settore EST, affiancato da don Gino di Ciocco, Cappellano delle Scuole Centrali Antincendi, e da don Paolo Boumis, parroco della vicina parrocchia di Santa Barbara. Per l'occasione, nel cortile è stato allestito l'altare, impreziosito da uno
splendido crocifisso ligneo, preparato dalle abili mani dei Vigili del Fuoco, con funi intrecciate a simboleggiare il Cristo e da una statua bronzea della Santa Patrona Barbara.

Nella sua omelia mons. Marciante si è rivolto agli Allievi con parole dense di apprezzamento per la professione che si apprestano a svolgere presso i vari Comandi provinciali e ha detto loro di «non spegnere il fuoco ma di accenderlo», riferendosi «al fuoco dell’amore e della fede». Ha promesso di pregare per i soccorritori ogni qualvolta sentirà una sirena o che vedrà un mezzo dei Vigili del Fuoco correre per rispondere a una chiamata di soccorso. La cerimonia si è conclusa con la solenne benedizione estesa anche alle famiglie e l'augurio di una serena Pasqua.

Successivamente, mons. Marciante ha visitato le aree di addestramento degli Allievi, accompagnato dal Direttore Centrale per la Formazione ing. Gregorio Agresta, dal comandante delle S.C.A. ing. Alessandro Paola e dal Comandante delle S.F.O. (Scuola di Formazione Operativa) ing. Paolo Massimi, fermandosi per assistere al loro addestramento. Nel  vederli all'opera, si è complimentato con i dirigenti del Corpo presenti per l'aiuto che gli operatori portano, nelle grandi come nelle piccole calamità, alle popolazioni, sottolineando come questo avvenga senza distinzione di ceto, di classe sociale o di provenienza geografica.

  

     

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