Un principio di incendio che si sviluppa a bordo del locomotore di un treno alta velocità; il convoglio (simulato da un mezzo di servizio) che si ferma al binario 18 della stazione sotterranea e il macchinista che, nel tentativo di spegnere le fiamme, respira gas e fumi prodotti dal fuoco e  accusa sintomi da intossicazione respiratoria; la successiva evacuazione del treno e a seguire dell’intera stazione. E’ stato questo lo scenario dell’esercitazione che Rete Ferroviaria Italiana e Vigili del Fuoco hanno svolto nella notte tra il 27 e il 28 aprile, nell’ambito delle attività previste, per i due Enti partecipanti, dal Piano di Emergenza Esterno della stazione Alta Velocità di Bologna e dell’intero passante ferroviario cittadino.

Scopo della simulazione, la verifica periodica dell’efficacia del flusso informativo in caso di emergenza, della rapidità d’intervento degli operatori, del corretto funzionamento degli accessi dedicati ai Vigili del Fuoco - compresi i montacarichi per gli automezzi di soccorso funzionanti anche in caso di incendio. Durante l'esercitazione RFI ha inoltre attivato gli impianti di sicurezza di cui è dotata la stazione, fra cui idranti, impianti di ventilazione e controllo dei fumi, pressurizzazione delle zone filtro delle uscite di emergenza e ascensori protetti a servizio dei vigili del fuoco.

E' stato anche simulato, inoltre, il soccorso a persone con mobilità ridotta che dal piano posto a 24 metri sotto il livello della strada sono state accompagnate in area sicura all'esterno della stazione. 

All'esercitazione hanno partecipato agenti di RFI, Protezione Aziendale del Gruppo FS, Grandi Stazioni e Metropark e 30 unità del Comando dei Vigili del Fuoco con l'intervento di tre autopompe serbatoio, del tipo utilizzato negli interventi ordinari, e della speciale autopompa serbatoio bimodale, in grado di percorrere la viabilità ordinaria ed anche di muoversi sulle rotaie, in caso ad esempio di scenari incidentali all’interno di gallerie ferroviarie.