Martedì 14 febbraio, presso la sede centrale del comando ci si è confrontati su di un tema complesso, e non sempre attentamente considerato: le emozioni di chi fa soccorso. Chi siamo, cosa ci resta o cosa ci portiamo dietro dopo una giornata di lavoro? E ancora: cosa lasciamo o comunichiamo alle persone che ci stanno vicino quando, abbandonate le vesti del soccorritore, torniamo a casa?
E infine: come “scaricare” quel bagaglio di emozioni che inevitabilmente si matura nello svolgimento del servizio di soccorso? 
Sono queste le domande che hanno motivato il momento di riflessione. Alla presenza di due psicologi del Dipartimento di Salute Mentale dell'AAS n. 6 “Friuli occidentale”, il personale del Comando ha discusso queste tematiche a partire dalle esperienze personali in un confronto nell'ambito di un gruppo di "pari".
Analoghe iniziative si ripeteranno con cadenza mensile grazie alla concreta collaborazione prestata da DSM di Pordenone
L’obiettivo degli incontri è offrire agli operatori maggiori consapevolezze, per diventare più capaci di “proteggersi” e di chiedere aiuto nelle situazioni di sofferenza.