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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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pubblicato il 18 gennaio 2019  

Il Prefetto Salvatore Mulas è il nuovo Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco

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Salvatore Mulas è nato a Macomer il 13 settembre 1955 e ha frequentato l’Accademia del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, conseguendo nel 1979 la nomina a Tenente.

Assegnato alla questura di Torino ha prestato servizio alla sezione antiterrorismo della DIGOS, partecipando alle più importanti operazioni contro le formazioni terroristiche dell’epoca concluse con l’arresto di numerosi esponenti dell’eversione.

Trasferito alla questura di Nuoro nel 1984 ha assunto la direzione della DIGOS conseguendo brillanti risultati nel contrasto ai gruppi terroristici isolani. Nel 1987 assume la dirigenza della Squadra Mobile in un delicato contesto operativo di eventi criminosi legati al fenomeno dei sequestri di persona e alle annose faide che hanno insanguinato la Barbagia. In questo contesto, la cattura di noti latitanti e l’individuazione di complessi sodalizi criminali lo portarono alla promozione per merito straordinario a Primo Dirigente della Polizia di Stato.

A seguito dell’importante riconoscimento fu trasferito a Palermo nel 1992 per assumere l’incarico di Dirigente della Squadra Mobile, durante il periodo della “stagione delle stragi”. Anche nel capoluogo siciliano si distingue per le numerose e brillanti operazioni finalizzate al contrasto del fenomeno mafioso, con la cattura di latitanti affiliati alle cosche. A Palermo, inoltre, istituisce un’apposita sezione per la repressione dei delitti contro la Pubblica Amministrazione, iniziando filoni d’indagine in settori di pubblica rilevanza.

Nel 1994 torna alla questura di Torino per dirigere la Squadra Mobile, dove consegue brillanti risultati in indagini connesse al contrasto delle organizzazioni criminali, specie quelle di origine albanese dedite al traffico di droga e allo sfruttamento di giovani donne nel mondo della prostituzione.

Il 1 gennaio 2001 è promosso alla qualifica di Dirigente Superiore e nel febbraio ottiene l’incarico di questore di Gorizia, in quel momento crocevia dell’immigrazione regolare e irregolare dall’area della Jugoslavaia in piena crisi di disfacimento. L’’intensificazione dei servizi di controllo del territorio, l’impulso dato a forme di collaborazione internazionale tra la polizia italiana e quella slovena, permisero di ridurre drasticamente il flusso migratorio irregolare.

Nel 2002 è trasferito alla questura di Nuoro in seguito al verificarsi di una nuova emergenza criminale in un’area storicamente interessata da dinamiche non comuni. Nel corso dell’anno e nei primi mesi del 2003, grazie all’attuazione di un controllo capillare del territorio, si ottennero una drastica riduzione degli omicidi e risultati apprezzabili nella lotta contro la microcriminalità.

Il 2 gennaio 2006 è a capo della questura di Novara. Nella provincia piemontese si occupa di vicende salite alla ribalta della cronaca nazionale per la loro efferatezza: il caso dei tre albanesi che sequestrarono un pullman di linea tenendo in ostaggio una decina di persone, poi concluso positivamente con la cattura dei tre; l’arresto dei sequestratori della giovane Barbara Vergani.

Dal 4 agosto 2008 è questore di Cagliari e il 5 agosto 2009 è nominato Dirigente Generale della Polizia di Stato. In questo lasso di tempo ha curato l’organizzazione dei servizi per la visita del Papa, i servizi di soccorso pubblico in occasione delle alluvioni dell’autunno 2008, i servizi di ordine e sicurezza pubblica in occasione delle visite istituzionali di personaggi politici, le azioni di contrasto immediato alle scorribande dei tifosi ultras Sconvolts, per i quali richiese la chiusura della sede.

Dal 29 agosto 2011 ha guidato la prefettura di Sassari, mentre dal 25 giugno 2015 è stato prefetto di Verona.

È stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

  

     

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