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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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pubblicato il 25 gennaio 2010  

Roma, inaugurata la mostra dedicata a L'Aquila "L'arte ferita delle chiese del centro storico" a Montecitorio

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È stata inaugurata il 25 gennaio nella sala della Lupa a Palazzo Montecitorio la mostra dedicata a L'Aquila, "L'arte ferita delle chiese del centro storico", che rimarrà a Roma sino al 26 febbraio, per poi divenire itinerante nelle maggiori città d'Italia.

Si tratta di 21 opere danneggiate, tra pitture e sculture di inestimabile valore, recuperate dai Vigili del fuoco, unitamente ai tecnici dei Beni Culturali, nelle chiese del centro storico de L'Aquila. I Vigili del Fuoco possono definirsi i "custodi" di queste opere e hanno contribuito al loro trasporto e all'allestimento della mostra all'interno di Palazzo Montecitorio.

La cerimonia di inaugurazione è stata presieduta dal Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, insieme al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, al senatore Franco Marini, all' Arcivescovo de L'Aquila Giuseppe Molinari ed a Claudio Strinati, Dirigente Generale dei Beni Culturali.

Presenti per il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, il Capo del Corpo Antonio Gambardella, il Direttore Centrale della Difesa Civile e delle Politiche di Protezione Civile Floriana De Santis, il Direttore Centrale Emergenza Sergio Basti, il Comandante provinciale di Roma Gioacchino Giomi e il Comandante provinciale de l'Aquila Roberto Giuseppe Lupica.

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini, dopo aver ringraziato l'ufficio di Presidenza per aver sostenuto la mostra, ha sottolineato l'unicità dell'iniziativa con l'esposizione di 21 opere danneggiate dal terremoto de L'Aquila e della sua provincia. L'allestimento della mostra nella Sala della Regina è unico e grazie al lavoro di recupero dei Vigili del Fuoco è stato possibile rendere visibili queste opere, altrimenti inaccessibili nelle zone rosse del centro storico. Il Presidente ha proseguito dicendo che è aperta una gara tra i cittadini per raccogliere i fondi per recuperare i beni a tutela della cultura. Recuperare L'Aquila come città d'arte è anche obiettivo fondamentale per accelerarne la rinascita civile ed economica.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ha avuto parole di ringraziamento a nome del Governo per aver ospitato la mostra in un luogo, quello del Parlamento, di alto valore simbolico per il suo richiamo alla coesione nazionale. È infatti di tutta la nazione l'ammirazione per la popolazione dell'Abruzzo e,  ha proseguito il Sottosegretario, non c'è italiano che non abbia partecipato al vostro dramma.

Parole di elogio e ammirazione sono state rivolte anche ai Vigili del Fuoco SAF, specialisti nelle tecniche speleo-alpino-fluviali, che con un'operazione complessa di messa in sicurezza della cupola della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, calando una sorta di grande "ragno" metallico a sostegno della cupola sono rimasti nella memoria di tutti, e ai tecnici dei Beni Culturali che hanno setacciato nella polvere e salvato, uno dopo l'altro,pezzettini e tasselli apparentemente insignificanti per poi lavorare al recupero delle opere.

Un lavoro di messa in sicurezza continuo e incessante che ha consentito- ricorda il Sottosegretario - anche il 24 dicembre di festeggiare il Natale nella Basilica di Collemaggio che era sì ferita, ma che era stata aggiustata dai tecnici per la Messa di mezzanotte con tralicci e tiranti, in un'atmosfera quasi più mistica.

Il Senatore Franco Marini ha sottolineato la presenza dello Stato nell'affrontare l'emergenza, testimoniata dal fatto che un grande lavoro è stato fatto per consentire a tutti di lasciare le tende dalla fine di novembre. Il Senatore ha poi ricordato come il futuro dell'Abruzzo deve puntare sulla rinascita culturale anche delle zone più interne della Regione.

L'Arcivescovo de L'Aquila Mons. Giuseppe Molinari ha ricordato che "le opere son un appello a non dimenticare la nostra città, le nostre chiese nella fase della rinascita"

Claudio Strinati, Dirigente generale del Beni Culturali ha voluto soffermarsi su un punto chiave della nostra cultura che è rappresentato dal patrimonio artistico italiano che è unico, immenso e che rappresenta una piattaforma di identificazione. Le 21 opere esposte sono uno spaccato della coscienza nazionale.

Il Commento sulla mostra

L'Allestimento della mostra nella Sala della Reginadi Palazzo Montecitorio è estremamente suggestivo. Per la loro esposizione è stato ricreato un percorso ideale di una chiesa così come colpita dal terremoto e le opere sono esposte così come sono state distrutte. Ad accogliere i visitatori "La Pietà" in legno intagliato e dorato dell'ottavo decennio del XVI secolo della Chiesa di San Marco, mutilata in più punti a causa dei crolli degli stucchi e delle murature.

A fare da sottofondo sonoro sono i rumori del terremoto così come "captati" dai sensori di servizio apposti presso la chiesa delle Anime Sante nella notte del 6 Aprile.

Più avanti viene ricreato con l'uso di tralicci e sostegni, l'ambiente di una chiesa colpita. I dipinti e le sculture sono montati sui tralicci e delimitati da catene di sicurezza usate nelle emergenze nella delimitazione delle zone inagibili.

Alcune opere, come la Sacra Famiglia con S Giovannino sono esposte adagiate in terra così come danneggiate, con crepe, strappi e buchi che per nulla ne scalfiscono la sacralità. Oltre a puntuali schede tecniche descrittive, la mostra è arricchita da due schermi dove scorrono le riprese filmate dei primi interventi dei Vigili del fuoco nel sisma del 6 aprile dal Servizio Documentazione che evidenziano le tre fasi del soccorso in emergenza:

  •  ricerca persone sotto le macerie;
  • recupero dei beni;
  • "messa in sicurezza" degli edifici.

  

     

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