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La storia






       L' Istituto è inserito in un'area sulla quale sono stati costruiti tra la fine dell'800 e i primi del 900 una serie di fabbricati destinati ad ospitare i nuovi esercizi commerciali ed industriali di Roma Capitale ( 1870 ).

Il complesso architettonico dell'Istituto, progettato dall'Ing. Tullio Passarelli e i cui lavori sono stati terminati nel 1909, aveva una destinazione d'uso di Magazzini Generali di Roma. Tale opera costituisce uno dei primi esempi di opera in cemento armato della Capitale e riveste una notevole importanza sia per le sue dimensioni sia per la particolarità del sistema di trasporto delle merci (carri ponte), realizzato con imponenti strutture metalliche che si spingono fino al Tevere, dove dalle imbarcazioni venivano scaricate le merci da stoccare  all'interno dei fabbricati.
     Gli stessi impianti di trasporto erano utilizzati anche per il carico dagli autocarri o vagoni ferroviari, questi ultimi posizionati su due binari ubicati in testata agli edifici e collegati alla linea ferroviaria di Roma - Civitavecchia.
Tali edifici rifiutati negli anni sessanta dalle esigenti logiche di mercato, subendo per trent'anni un invecchiamento precoce, sono stati recuperati a partire dagli anni novanta dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per un nuovo uso: l'insegnamento, la formazione e l'informazione sulle scienze della sicurezza e della prevenzione.
     Gli Edifici, realizzati in blocchi di tufo con ricorsi in mattoni, si rifanno all¿architettura del nord Europa di fine '800 ed hanno  uno stile detto "brutalista", essenziale e funzionale.
All'interno degli edifici si sviluppa un tema architettonico contrapposto: in un merletto austero di solai e ballatoi sottolineanti la longitudinalità della struttura insieme ai binari dei carri-ponte, utilizzati in passato per il trasporto delle merci.
      Nella notte, l'ISA presenta suggestivi segni di luci ed ombre sui tralicci metallici e sulle mura in tufo-mattoni. L'illuminazione esterna del piazzale ne esalta la trama a quadrati irregolari, che dà una suggestiva vista neo-rinascimentale della piazza.
    Negli anni 2000, durante gli scavi per la realizzazione dell'autorimessa sono stati rinvenuti  resti di abitazioni e magazzini di epoca romana del I e II secolo d.C., che costituiranno un'area archeologica insieme ad altri siti storici limitrofi. Ad oggi tali edifici costituiscono uno dei migliori esempi di recupero di archeologia industriale.