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pubblicato il 12 ottobre 2012 

Conclusa l'esercitazione internazionale prevista nel progetto DRHOUSE

Approfondimenti

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Il 6 ottobre è rientrato da Patrasso, in Grecia, il contingente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ha operato con il personale del Dipartimento di Protezione Civile e di Eucentre nell’ambito dell’esercitazione internazionale prevista nella fase conclusiva del progetto DRHOUSE (Development of Rapid Highly specialized Operative Units for Structural Evaluation).

Nel corso dell’esercitazione, avviata il 2 ottobre con la partenza via nave da Bari, il sottomodulo VV.F. del contingente (denominato S.T.C. Short Term Countermesures) ha:
provveduto a realizzare un campo base, completamente autosufficiente e operativo già per la prima notte di permanenza a Patrasso;

  • preso contatto con le Autorità locali per individuare l’edificio dove intervenire con la messa in sicurezza e discusso la scelta progettuale di intervento ottenendo le autorizzazioni necessarie;
  • effettuato la messa in sicurezza costituita da una sbadacchiatura di una finestra lobata e dal puntellamento della parete di chiusura del transetto tramite due ritegni R2;
  • effettuato il costante reporting all’Autorità di Protezione Civile locale (T.A.S.);
  • smontato il campo al terzo giorno di esercitazione;
  • partecipato al debriefing finale insieme alle altre due componenti italiane dell’esercitazione, alle Autorità greche di Protezione Civile e agli Osservatori dell’Unione Europea.

L’esercitazione, che ha avuto l’apprezzamento della massima Autorità greca di Protezione Civile (Mr Patroklos Georgiadis ), è stata giudicata dagli Osservatori U.E., per il modulo S.T.C., priva di errori da segnalare e caratterizzata da una forte integrazione con la comunità locale. Infatti, grazie alla diffusione dell’avvio dell’esercitazione offerta dagli organi di informazione locali, una significativa quantità di professionisti, ricercatori, studenti e operatori della messa in sicurezza degli edifici colpiti da sisma, si sono spontaneamente presentati sul sito dell’intervento per assistere e chiedere informazioni e spiegazioni.

In tale contesto sono state distribuite circa 90 copie del Vademecum STOP, tradotte in inglese e francese.