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pubblicato il 30 ottobre 2019 

Il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco a Venezia e Rocca Pietore (BL) per le commemorazioni della tempesta Vaia

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Martedì 29 ottobre a Venezia, il Capo del Corpo Nazionale Fabio Dattilo e il Capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli hanno preso parte al punto stampa del governatore del Veneto Luca Zaia, commissario delegato per maltempo di fine autunno 2018. Il governatore ha presentato il bilancio dello stato attuale di ricostruzione e dei cantieri avviati e di quanto è ancora in corso, oltre a ringraziare tutti i soccorritori, che hanno vissuto in prima linea l’emergenza. Riferendosi ai Vigili del fuoco e ai volontari del Corpo, Zaia ha lodato il lavoro svolto durante la tempesta in collaborazione con la protezione civile regionale con oltre 5.000 gli interventi dei Vigili del fuoco nella regione Veneto, di cui 3.500 nella provincia bellunese e che hanno impegnato oltre 1.000 operatori proveniente anche da altre regioni.

Il capo del Corpo nel suo intervento ha ricordato come nella fase d’intervento il sistema regione, Vigili del fuoco e volontari abbia ben funzionato. Ha poi aggiunto: "Abbiamo provato qui il sistema di Protezione civile previsto dalla legge: una palestra che vorremmo in tutta Italia". Il Capo Dipartimento della protezione Angelo Borrelli si è detto soddisfatto “il perfetto gioco di squadra di tutti i componenti” ricordando anche come Vaia "è stata la tempesta più grande nel Paese dopo l'alluvione del 1966".

Nel pomeriggio a Rocca Pietore, comune epicentro della tempesta Vaia, si è svolta un’altra commemorazione. Cittadinanza e soccorritori tutti insieme sotto un capannone per rivivere attraverso testimonianze e video l’emergenza dello scorso anno, che ha devastato il territorio. Andrea De Bernardin ha parlato della propria esperienza personale di sindaco che fin da subito si è reso contro dell’enorme portata del disastro in atto.

Dattilo nel suo intervento, ricordando gli eventi, ha rammentato come l’amico Franco Magrin, funzionario del comando di Belluno, in una prima telefonata gli aveva parlato di “un’alluvione, che è come un terremoto”. Il capo della protezione civile ha elogiato la partecipazione attiva della popolazione all’emergenza, ricordando come “la protezione civile siamo tutti quanti noi”.

La cerimonia è stata conclusa da alcuni bambini della scuola elementare del paese, i quali hanno letto dei testi scritti in aula, dopo aver chiuso gli occhi e ripensato agli eventi. Nei pensieri dei bambini anche la figura del “pompiere”.