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pubblicato il 12 novembre 2021 

Conclusa a Cerzeto l'esercitazione nazionale dei Vigili del fuoco

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Si è conclusa l'esercitazione nazionale dei Vigili del fuoco a Cerzeto, dove è stato simulato nelle giornate del 10 e 11 novembre l’intervento per un grosso evento sismico. Durante la simulazione sono state testate nuove tecnologie come l'applicazione “Quicktriage”, il sistema che consente la condivisione delle informazioni tra Vigili del Fuoco e Dipartimento della Protezione Civile e come Prometheus, il nuovo sistema di gestione del flusso dei dati tra le squadre che operano negli scenari emergenziali e i centri di coordinamento. Si tratta di un'applicazione realizzata nell’ambito dell’omonimo progetto europeo di cui è leader il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e al quale partecipano i vigili del fuoco spagnoli di ERICAM, (Emergenza e Risposta immediata della Comunità di Madrid), oltre ad i vigili del fuoco francesi della EcASC (École d'Application de Sécurité Civile) nonché il Dipartimento nazionale della Protezione Civile italiano.

Al termine dell'esercitazione, alle 13 dell'11 novembre, è seguita un'attività di debriefing e, quindi, di valutazione ed analisi delle diverse “manovre” con l'ing. Alessandro Paola dell’Ufficio Coordinamento e Gestione Emergenza e l'ing. Maria Cavaliere della Direzione Regionale Calabria.

Alle 15 si è tenuto un incontro con gli organi di stampa a palazzo Mayerà di Cerzeto, moderato dal DIrettore regionale VVF Maurizio Lucia, cui hanno partecipato il capo Dipartimento Laura Lega e il capo del Corpo Guido Parisi, il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella, il sindaco Giuseppe Rizzo e alcuni tra i primi cittadini della provincia.

“Facciamo parte di un paese meraviglioso ma con delle fragilità, perciò il Corpo nazionale, le istituzioni, i sindaci, dunque l’intero sistema, deve essere reattivo. Questo di Cerzeto è il modo giusto con cui approcciare la gestione dell’emergenza, le esercitazioni sono la modalità concreta con cui fare sinergia, affrontando l’emergenza con grande coesione”, ha detto il capo Dipartimento Lega.

L’esercitazione “Cerzeto 2021”, che ha visto affluire nel cosentino nei giorni 10 e 11 novembre oltre 150 vigili del fuoco provenienti da Calabria, Toscana, Sicilia, Campania, Lazio, Lombardia e Piemonte, oltre al personale della Croce Rossa e della Protezione civile, ha goduto di uno scenario che, caratterizzato da edifici parzialmente collassati ed altri che presentano un’evidente instabilità e crolli parziali a causa di una grossa frana che coinvolse nel marzo del 2005 un intero centro abitato, si è prestato particolarmente per il suo utilizzo come area di addestramento per le attività di formazione e mantenimento delle squadre di Vigili del fuoco specializzate e dedicate alla valutazione dei rischi, alla ricerca, localizzazione e recupero di dispersi sotto macerie.

“Con 'Cerzeto 2021' la nostra capacità è stata quella di trasformare una criticità in opportunità. Abbiamo potuto, insieme alla Protezione civile, alla Croce Rossa e ai volontari mettere in campo numerose risorse per svolgere un’importante esercitazione che ci ha consentito di testare un sistema informatizzato, come Prometheus, che può aiutarci a geolocalizzare le nostre risorse durante le operazioni di soccorso a seguito di una calamità”, queste le parole del capo del Corpo Parisi.

In relazione agli scenari simulati e alle manovre da attuare, nonché per il numero di unità mobilitate, “Cerzeto 2021” è stata l’esercitazione più complessa fra quelle programmate dal Corpo durante la quarta settimana di addestramento nazionale. Numerose le risorse in campo che la Direzione Centrale per l’Emergenza ha mobilitato e coordinato attraverso il CON (Centro Operativo Nazionale), la cabina di regia di tutte le emergenze: USAR (Urban Search and Rescue), operatori SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), cinofili, squadre SAF (Speleo Alpino Fluviale), esperti in topografia applicata al soccorso, CoEm (Comunicazione in Emergenza).

Durante la simulazione delle operazioni di soccorso tra le macerie è stato testato “Prometheus”, un sistema di scambio e condivisione di dati e informazioni tra i team in campo e tra questi e i centri di comando e coordinamento (UCC). Realizzato nell’ambito dell’omonimo progetto europeo di cui è leader il Corpo Nazionale, i punti di forza principali di “Prometheus” sono l’efficacia e la rapidità dello scambio delle informazioni, che garantiscono una riduzione dei tempi d’intervento da parte delle squadre: in un’emergenza come un terremoto, i responsabili del coordinamento svolgono il proprio lavoro basandosi principalmente sui dati inviati dalle squadre che lavorano in un sito interessato dai crolli, è di fondamentale importanza in ogni caso gestire e associare i dati in modo tempestivo ed efficace per renderli immediatamente disponibili a chi ne ha necessità per migliorare e sostenere le operazioni di salvataggio.
Specialmente nella prima fase di un’emergenza “Prometheus” può rivelarsi molto più efficace degli altri sistemi grazie alle sue caratteristiche innovative, tra le quali, la capacità di funzionare anche in assenza di rete internet, la precisa localizzazione del sito di lavoro, la possibilità di integrare i dati su vittime, dispersi e altro.