Comando Provinciale Vigili del FuocoComando Provinciale Vigili del Fuoco Forlì-Cesena


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Forlì
 
Le prime organizzazioni per combattere gli incendi compaiono in Forlì probabilmente al seguito dell'esercito romano come truppe speciali.
 Nell'età medioevale hanno carattere di spontaneità e di mutuo soccorso. Di tali periodi non si hanno documentate notizie. Nel 1838 il sig. Gonfaloniere della città di Forli rimediò un deposito di attrezzi occorrenti per gli incendi. Con ordinanza del 26 aprile pose l'obbligo ai cittadini di denunciare istantaneamente il fuoco scoperto non solo secondo l'antica costumanza alla propria Parrocchia, ma anche al campanaro della Pubblica Torre, all'ingegner Santarelli e all'economo Belli. Nel 1851 il Conte Guarini organizzò un Corpo vero e proprio, reso noto ai cittadini dal Legato Pontificio della città e provincia di Forlì attraverso una notificazione datata 3 settembre; allarmato per i frequenti e devastanti incendi che si sviluppavano nella città, il Conte Guarini ingiunse la costituzione "di un conveniente numero di giovani ed esperti operai tratti specialmente dalle classi de' muratori e falegnami, perché, sotto la direzione di un ingegnere e di abili assistenti, accorrer debbano, al primo segno della Campana, dovunque se ne manifestassero ..."
Il "Quartiere e Arsenale" dei Civici Pompieri erano siti in alcuni locali al piano terra del Comune esattamente nella piazzetta dei XC Pacifici, negli stessi locali ove sino a poco tempo fa era ospitata la ex dam una man (dammi una mano) e successivamente la Croce Rossa Italians. E' bene precisare che i Pompieri non erano accasermati nel Quartiere ma vi accorrevano quando il suono a stormo, della campana più grossa della Torre Civica, li chiamava a raccolta allorché in città o fuori le mura, era avvenuto un incendio; questo suono cessava solo quando la squadra dei pompieri armati dei loro attrezzi, lasciavano l'arsenale alla volta del luogo dell'incendio. I primi attrezzi in dotazione furono: due piccole pompe, cinque scale, ventiquattro bigonci, secchi di canapa, forcali e picconi. I pompieri, tutti designati dal Comune erano quarantotto suddivisi in due schiere e in quattro squadre.
Il 20 dicembre 1852 il corpo fu potenziato nell'attrezzatura con l'acquisto di due nuove pompe e nuovi attrezzi, & bene ricordare che i Pompieri di Forlì fino a 1854 non avevano mai avuto carri trainati da cavalli e tantomeno pompe a vapore, ma solo attrezzi funzionanti e trainati a braccia. L'istituzione ufficiale avvenne nel 1854, per quest¿occasione si acquistarono da Bologna due carri speciali per il trasporto degli attrezzi e due moderne pompe aspiranti-prementi.
Nel 1905 si modificò il regolamento per precisare alcune modalità amministrative e di assunzione del personale specificando che il Corpo dei pompieri era costituito da volontari, scelti secondo le professioni di muratore, falegname, fabbro, lattoniere, imbianchino, riparatori i quali al segnale d'allarme lasciavano la loro occupazione per spegnere gli incendi. Quell'anno il Corpo era composto di due direttori, due assistenti o capisquadra, quattro brigadieri, otto vicebrigadieri, trentadue pompieri, un custode, un vice custode. I pompieri erano molto fieri di svolgere tale servizio e di mostrarsi nelle frequenti occasioni di lavoro o di rappresentanza, indossando l'alta uniforme e il lucente elmo piumato, di prussiano ricordo. I cittadini li amavano molto perché il Corpo dei Pompieri era visto come una delle più benefiche istituzioni cittadine.
Era consuetudine il giorno della festa della Madonna del Fuoco, prima protettrice dei pompieri, visitare la sede, sfarzosamente illuminata, ed ammirare pompe, carri-botte, scale ed attrezzi. Tra gli incendi più rilevanti della storia forlivese si ricorda quello del 1897 quando bruciò completamente il politeama Pestapepe (pestapevar). Per parlare di autopompa e motopompa bisogna arrivare alle soglie del 1920 quando il municipio acquistò un'autopompa innaffiatrice e due motopompe. Sin dal giorno della loro istituzione i pompieri di Forli ricoprivano anche la carica di Guardia d'Onore del Gonfaloniere e presenziavano, in gran uniforme o tenuta da parata, a tutte le Pubbliche manifestazioni.
Nel 1921 il Corpo dei Pompieri di Forlì traslocava dalla Piazzetta XC Pacifici per portarsi in via Carlo Matteucci, nei locali adiacenti a quelli del mercato della pace "ex Annonaria" e lì vi rimasero fino al 20 gennaio del 1990.
 
Cesena
 
L'atto di fondazione del Corpo dei Civici Pompieri a Cesena, reca la data del 31-12-1861, allorché il Re Vittorio Emanuele Il di Savoia firmò il regolamento dei Civici Pompieri della città.
Negli anni precedenti a questa data, l'estinzione degli incendi nella città di Cesena era svolta con mezzi di fortuna (secchi di zinco, bigonci, pale, etc.) dai Regi Carabinieri, dai Bersaglieri del 12" Battaglione e da un reparto di Lanceri, che erano acquartierati in città.
Il primo bando d'arruolamento per Civici Pompieri a Cesena reca la data del 17 luglio 1873. Per la fine dello stesso anno fu possibile finalmente approntare un organico di venti unità, che comprendeva: un Comandante nella persona dell'ingegnere capo del Comune dott. Giovanni Lugaresi, venti pompieri, un magazziniere, un trombettiere, e di ben due pompe azionate a mano e di tutta l'attrezzatura necessaria.
All'avviso di un incendio il campanaro comunale, dopo aver accertato le generalità dell'avvisatore, chiamava a raccolta i pompieri mediante il suono "a distesa" della pubblica campana. I pompieri, messi sull'avviso, si recavano immediatamente presso il magazzino delle pompe e degli attrezzi e, postisi sotto il comando del graduato o del più anziano, accorrevano sul luogo dell'incendio. Il primo Comandante ing. Giovanni Lugaresi, si rese subito conto che occorreva dare ai Pompieri Cesenati un'istruzione professionale adeguata e per questo il Municipio si rivolse ai Comuni italiani nei quali già da molti decenni era attivo un Corpo di Pompieri, tra questi il Comune di Firenze fra i migliori e ben equipaggiati del Regno. Il Sindaco di Firenze mise a disposizione del Municipio il Comandante del Corpo dei Pompieri della sua città, che si recò a Cesena nell'ottobre del 1873, per sovrintendere alla formazione e all'istruzione dei cittadini volontari che aspiravano a diventare Pompieri. Un importante compito dei Pompieri cesenati era quello della vigilanza durante gli spettacoli presso i due Teatri cittadini, il Teatro "Alessandro Bonci" e il Teatro"Giardino" (oggi cinema Verdi).
Nel febbraio del 1898 fu acquistata una pompa da incendio ad azione manuale dalla ditta tedesca "Magirus", completa di tubi e attrezzi, che poteva essere trainata anche da cavalli, che costò all'amministrazione comunale la somma di Lire 3.000. Ora le tre pompe sono conservate in perfetto stato presso il Comando Provinciale V.V.F. di Forlì ed il distaccamento di Cesena. Nel settembre del 1918, a causa di un incendio di un'abitazione a S.Vittore di Cesena, persero la vita quattro persone, nel verbale dei Pompieri si legge: "Nonostante il soccorso fosse giunto appena un'ora dopo la richiesta, a bordo di autoveicoli a motore messi a disposizione dall'esercito acquartierato a Cesena, i civici Pompieri non poterono che constatare l'inefficacia di un soccorso basato su mezzi di fortuna per il trasporto degli uomini e dei materiali". Dopo quest'ultimo episodio il Comandante e i Pompieri chiesero al Sindaco che si provvedesse all'acquisto degli autocarri necessari per assicurare un soccorso decoroso. Nel dicembre del 1923 il Corpo Pompieri di Cesena era formato da n° 20 Pompieri effettivi ed era dotato di 3 pompe scarrabili, un'innaffiatrice Fiat18.P, un carro attrezzato con motopompa e rimorchio, un furgoncino di riserva, una motopompa "Tamini F2" ed un autocarro Fiat 18 BLR cassonato per il trasporto del personale.