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pubblicato il 10 febbraio 2017 

Grosseto, esercitazione notturna con personale SAF

Approfondimenti

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Addestrarsi all’orientamento con carta e bussola gps per raggiungere un punto in sicurezza, anche di notte. Raggiunto il target, organizzare il personale ed i materiali per un rapido supporto di recupero. Queste le principali caratteristiche dell'esercitazione notturna organizzata dal nucleo SAF (Speleo Alpino Fluviale) del Comando nella zona di Batignano/Montorsaio.

L'operazione di soccorso simulata ha preso il via con una telefonata arrivata alle ore 16,00 alla centrale S.o. in cui si segnala che un appassionato di speleologia si era recato nella zona alla ricerca di una grotta. Per il momento non si hanno altre notizie ne in merito al punto preciso o al nome o alle caratteristiche della zona . L'unica certezza che l'uomo è partito da Grosseto nella mattina alle ore 08,00 doveva essere di rientro sicuramente entro le ore 14,00 e che per muoversi utilizza sempre una moto. Per l'operazione di soccorso sono state adottate strategie diverse. La squadra “1” nome “Saf uno”, aveva il compito di collegamento tra le squadre e gli altri enti, di fornire materiali specifici al momento di un eventuale soccorso e come squadra di autosoccorso.

Interessate anche quattro squadra sempre con compiti di ricerca e organizzazione di un eventuale soccorso. L'operazione è partita con l'inviare le squadre alla ricerca del punto esatto di ingresso delle cavità conosciute e frequentate nella zona. Nella zona in cui si è recata la persona che non è rientrata a casa, ci sono almeno tre grotte conosciute e censite nel catasto regionale, in più vi sono dei saggi di pozzo minerario ed una miniera abbandonata. La squadra“Saf uno” si è posizionata nell’incrocio “Campo alle Croci” punto di facile accesso e vicino alle zone di ricerca. Rendez-vous con altri enti. Ha coordinato le comunicazioni e le operazioni, gestito e fornito il materiale. La squadra “Saf due”,  è stata inviata nella zona di ricerca  “Pozzo di nonno”. La squadra “Saf tre” al “Pozzo Giovanni”. La squadra“Saf quattro”, nella  zona “Buca dei Pipistrelli e ingresso miniera” e la squadra “Saf cinque”, al “Pozzo di saggio miniera” Nella simulazione è stato previsto che alle ore 17,30 o comunque dopo 30' ora dall’uscita dalla sede centrale di Grosseto, i Carabinieri di Batignano  avvertano del ritrovamento della moto nel punto di incrocio tra lo stradello che collega Montorsaio con  la cessa dell’acquedotto sopra al Cimitero e che indichino le coordinate. Questo presuppone che il disperso cercasse la grotta nominata “Pozzo di Nonno”. Dopo un veloce controllo alla grotta Pozzo Giovanni, che è comunque relativamente vicina al punto di ritrovamento della moto le ricerche vengono indirizzate in direzione delle coordinate della grotta “Pozzo di Nonno”  con tutte le squadre coinvolte.

La ricerca notturna e nel bosco è particolarmente impegnativa, necessità di accortezze e attenzioni per gli operatori. La simulazione ha stabilito che lo speleologo si sia calato all’interno della grotta Pozzo di Nonno e in funzione dell’orario si siano prospettati due scenari. Nella prima ipotesi è probabile che l'uomo sia caduto e si sia ferito ad una gamba e dovrà essere considerato il soccorso sanitario per una presunta frattura ed un avanzato stato di ipotermia.  Nella seconda ipotesi invece è che si è calato ma non sia stato capace a risalire. Non è ferito ma necessita solo di essere recuperato con un  leggero stato di ipotermia. Le squadre una volta individuato il punto esatto in cui è stato ritrovato le speleologo hanno attivato tutte le procedura volute dal protocollo in questi casi, portando a termine con successo il salvataggio dell'uomo e l'addestramento programmato.