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Fino al secolo XVI furono numerose le provvidenze deliberate dalla Serenissima Repubblica di Venezia per combattere gli incendi che colpivano la citta', favoriti dal legno con cui erano costruite le case: nell'anno 418 arse l'isola di Rialto, nel 900 brucio' la Chiesa di S. Raffaele, nel 1106 il fuoco devasto' numerose contrade ed alcune chiese e palazzi.

Numerosi incendi colpirono anche la Chiesa di S. Marco ed il Palazzo Ducale Tra il 1325 ed il 1505 vennero emanate precise disposizioni che obbligavano alcune classi di cittadini a prestarsi all'estinzione degli incendi.

Il Maggior Consiglio aveva deliberato che a Capo Sestriere fossero tenute attrezzature di lavoro e secchie e che i brentatori e le meretrici dovessero provvedere sotto pena di multa ad accorrere con le proprie secchie nei luoghi di ogni incendio.

Il Consiglio dei Dieci poi, aveva istituito squadre di soccorso stipendiate dallo Stato e stabilito che, per ogni contrada, fosse eletto un capo a la reparasion del fuogo, il quale doveva scegliersi 10 uomini tra gli operai dei cantieri navali Si stabili' inoltre anche l'elezione dei facchini, la divisione delle contrade l'obbligo agli abitanti delle contrade confinanti ad accorrere in quella in cui si fosse sviluppato un incendio.

Fu anche disposto che i pievani, responsabili ecclesiastici del distretto amministrato dalla Chiesa, ricevessero e custodissero in deposito numerosi materiali ed attrezzi antincendi al cui acquisto dovevano contribuire i proprietari delle case, tassati in ragione di due soldi per ducato sul canone annuo d'affitto.

Sotto pena di morte, fu anche fatto divieto ai preti ai frati ed alle monache di suonare le campane durante la notte in modo da evitare equivoci.

Gli incendi, infatti, erano segnalati con le campane a martello al cui suono tutte le persone incaricate dovevano prestare la loro opera.

In seguito ad un altro grave incendio che colpi' l'Arsenale, nel 1569 il Consiglio dispose che, al suono della campana, tutte le maestranze dovevano accorrere alla porta e mettersi a disposizione dei Provveditori e Patroni.

Sulla esperienza dei due gravissimi incendi che colpirono il Palazzo Ducale nel 1574 e nel 1577 e che distrussero, tra l'altro, numerose opere d'arte, nel 1650 i Patroni dell'Arsenale ottennero che il Senato autorizzasse la formazione di un Corpo di 45 facchini divisi in due contingenti , di cui uno con residenza in Campo della Tana e l'altro in Campo alle Forne.

Pochi anni dopo, nel 1676, il Senato delibero' d'istituire un corpo permanente di 30 Guardie al Fuoco, che durante la notte dovevano stare in campo della Tana ed accorrere in caso d'incendio.

Dall'esame dei vari provvedimenti si rileva la grande importanza che il governo della citta' attribuiva a questo servizio civico del quale continuava ad occuparsi il magistrato.