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Attilio Rinaldo

Nasce a Foggia il 29/09/1905. Appassionato di meccanica e di ciclismo, affina tali passioni, sia presso le Officine Meccaniche F.lli Mancini di Foggia, ove consegue la prima delle sue patenti inerente la conduzione di macchine a vapore, sia durante il servizio di leva, presso l'11° Reggimento Bersaglieri Ciclisti.

Attilio RinaldoIl 3 luglio 1930 entra a far parte del Corpo Municipale dei Vigili Urbani di Foggia e il 28 dicembre 1932 chiede di essere trasferito nel Corpo dei Pompieri Municipali. Durante il suo servizio fu meritorio di numerosi elogi per zelo e abnegazione, dimostrati nel corso dei vari interventi. Si ricordano: quelli del Prefetto di Bari e del Comandante del Corpo di Pompieri, per l'incendio sviluppatosi nello Stabilimento Gaslini di Bari, ove intervenne come rinforzo, una squadra del Corpo di Foggia, e quello del Podestà di Foggia, comm. Giovanni Pepe, per l'incendio sviluppatosi nel luglio 1937, nel Bosco dell'Incoronata. Il 17 novembre 1940 viene nominato vigile scelto con mansioni di comandante di squadra. Ritenuto idoneo al grado superiore, è il primo ad essere inviato alla Scuola per Sottufficiali di Borgo Bugiano, ove consegue l'idoneità a partecipare al concorso nazionale per l'incremento dell'organico. L'11 febbraio 1941 interviene presso la stazione ferroviaria di San Severo, oggetto di attacco nemico, al comando di una squadra di vigili del Corpo di Cuneo, temporaneamente distaccati a Foggia in addestramento. Successivamente e sino al 5 aprile 1941, è inviato a Calabrone (PI) presso la scuola 'Ciano', ove frequenta un corso di 'Istruttore Ginnico Professionale', preparazione necessaria per rivestire il grado superiore. Gli interventi di guerra, per Attilio Rinaldo, hanno inizio l'11 luglio 1941 quando, offertosi volontario, parte come componente di una squadra di intervento celere, inviata di rinforzo al Corpo di Napoli, il cui porto è stato pesantemente bombardato dal nemico. La squadra di Foggia, posta a presidio dei quartieri ubicati a ridosso del porto, interviene in soccorso degli abitanti instancabilmente notte e giorno e soprattutto nei successivi gravi attacchi aerei del 20 e 21 luglio 1941, tanto da meritare apposita menzione nel bollettino di guerra di quel mese. A far tempo dal 28 maggio 1943, data del primo bombardamento su Foggia, egli è presente con la sua squadra nelle operazioni di soccorso, conseguenti a tutti gli attacchi aerei, fino al 15 luglio 1943, data della sua morte. All'ardimentoso capo squadra era stata assegnata un'autopompa, fra le più moderne, veloce ed attrezzate dell'epoca, l'unica in dotazione al Corpo di Foggia e i veterani del 15 luglio 1943 ricordano il Rinaldo, al comando della squadra di terza partenza, chiedere strada lungo la via Scillitani, alle squadre della prima e della seconda partenza, tutte dirette al Parco Ferroviario Militare, ove bruciano, colpiti dall'attacco aereo, numerosi carri, carichi di munizioni (bombe e siluri) e di benzina (Il bollino di guerra indicherà la presenza di trecento carri). La sua squadra giunge per prima ed è la più vicina al più imponente dei roghi fino a che, una violenta esplosione (siluro), devastando quel Parco, solleva carri e uomini con un pesante battesimo di sangue per i vigili del 32° Corpo Provinciale di Foggia (due caduti e ben quindici feriti). L'autopompa assegnatali è schiacciata da un carro in fiamme, brucia e il Rinaldo, colpito da una scheggia alla regione facciale sinistra, immola la sua vita a tutela della città di Foggia. Il 10 maggio 1950, la medaglia d'argento conferitagli alla memoria riporta la seguente motivazione:

'...In occasione di un violento incendio sviluppatosi in un treno carico di munizioni si prodigava con coraggio ed elevato senso del dovere, nelle operazioni di spegnimento.'

Nel 1995, il Ministero dell'Interno ha intestato la caserma del Comando Provinciale di Foggia a suo nome e al nome del vigile volontario Francesco Paolo Colicchio, caduto anch'egli in quella funesta circostanza.

Nel 2003, la Giunta Comunale di Foggia ha intitolato a suo nome una via della città.

Tratto da: www.manganofoggia.it

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