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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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La Riforma - Informazioni generali


Con la legge 30 settembre 2004, n. 252 è stato disposto il passaggio del rapporto di impiego del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dal regime privatistico, a cui fu assoggettato, con l'emanazione del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, a quello di diritto pubblico, collocazione certamente più consona alle missioni istituzionali del soccorso pubblico, della prevenzione incendi, della protezione civile e della difesa civile, con ciò allineando l'ordinamento dei vigili del fuoco a quello del personale degli altri Corpi dello Stato, anch'essi, chiamati alla difesa dei valori fondamentali della Repubblica ed indicati all'art. 3 del citato D.Lgs. 29/93, attualmente decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

In attuazione dell'articolo 2 della stessa legge di riforma è stato emanato il decreto legislativo 217/2005, per la disciplina dei contenuti del rapporto di impiego del personale del C.N.VV.F..

Gli obiettivi che il decreto legislativo si pone sono essenzialmente i seguenti:

  • riqualificazione del servizio pubblico svolto dal Corpo Nazionale dei vigili del fuoco e rivalutazione della funzione sociale del vigile del fuoco, quale operatore di sicurezza civile e professionista della prevenzione e del soccorso per la tutela dei cittadini e dei beni della collettività;
  • riaffermazione implicita dell'imprescindibile unitarietà del Corpo, a garanzia dell'assolvimento delle funzioni di salvaguardia della sicurezza dei cittadini affidate dalla Costituzione allo Stato;
  • potenziamento dei processi di evoluzione e innovazione del Corpo, attraverso la valorizzazione delle risorse umane e l'adeguamento delle professionalità a nuovi modelli organizzativi.

Per il perseguimento di tali obiettivi, per gli aspetti concernenti l'ordinamento del personale, è stata prevista una strutturazione dei ruoli, delle qualifiche e degli scatti retributivi sostanzialmente parallela a quella delle Forze dell'ordine, al fine di facilitare un processo di allineamento retributivo, da sempre richiesto dalle Organizzazioni Sindacali da conseguire successivamente attraverso i meccanismi della contrattazione collettiva.


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