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Giocattoli sicuri: Istruzioni per la scelta


di Stefano Zanut

Il bimbo che non gioca non è un bambino,
ma l'adulto che non gioca
ha perso per sempre il bambino che è dentro di sé.
Neruda

Dall'indagine multiscopo del 1999 condotta dall'ISTAT sugli "Aspetti della vita quotidiana", si rileva che in Italia ogni anno si verificano 3 milioni 672 mila incidenti domestici che coinvolgono 3 milioni 48 mila persone, di cui circa 68.000 sono bambini. Di questi ultimi più della metà (53%) si verifica durante il gioco.

Dalla metà di novembre 2005 al 7 gennaio 2006, al Pronto Soccorso dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sono giunti 8.357 bambini, di cui 308 (3,68%) per incidenti tra le mura domestiche, in larga parte causati durante il gioco. Di questi, quasi il 9% è stato ricoverato perché presentava un quadro clinico di maggiore gravità: inalazione di corpo estraneo, ustioni, ferite lacero-contuse agli arti ed alle articolazioni.
(fonte: Ospedale Bambino Gesù - Roma)

Il gioco rappresenta un'attività importante per il completo ed armonico sviluppo del bambino, tanto quanto lo sono altre condizioni che ne garantiscono la vita fisica, come il cibo, un tetto, l'aria pura e la salute. In tale contesto il giocattolo rappresenta uno degli strumenti a disposizione per esprimere queste potenzialità e risulta certamente difficile associarvi un pericolo, benché la statistica sugli incidenti in età evolutiva evidenzi proprio questa circostanza.

Tipologia di incidente domestico per età e attività svolta (da www.ospedalebambinogesu.it).

Cercando di prescindere per un attimo da questi  dati, nei ricordi della nostra infanzia non sfuggono occasioni di traumi,  sebbene di modesta entità, testimoniati da ginocchia sbucciate, graffi e  quant'altro connesso con l'incontenibile vivacità che caratterizza questa fase  della vita. Ma i tempi cambiano, così come l'attenzione e la sensibilità sul  problema, una condizione sostenuta dalle cronache dei media che s'insinuano in  una società dove il bambino risulta particolarmente vulnerabile. Proprio da  queste emergono i fatti di fine agosto, quando un'importante ditta produttrice  di giocattoli ha dovuto ritirare dal mercato mondiale milioni di pezzi che  risultavano confezionati in modo da risultare pericolosi per i possibili  fruitori: i bambini, ma non solo. Una tra le tante notizie forti, quasi  traumatiche, che quotidianamente destano attenzione anche nel nostro paese,  coinvolgendo organi preposti al controllo, produttori e i consumatori.

Ma quante e quali sono le insidie che si celano nei giocattoli?  Tra le cause più frequenti - evidenziano i medici dell'ospedale Bambino Gesù - l'inalazione di piccoli componenti che rischiano di mettere a repentaglio la vita, specie dei più piccoli. Non vanno poi trascurate, inoltre, le ferite prodotte da giocattoli ridotti in pezzi o le reazioni allergiche ai suoi componenti".
Per giocattolo s'intende "qualsiasi prodotto concepito o destinato ad essere utilizzato ai fini di gioco dai bambini fino ai 14 anni di età, compresi gli eventuali apparecchi di installazione d'uso ed altri accessori". Questa è la definizione che propone il decreto legislativo n. 331/1991 (Attuazione della direttiva n. 88/378/CEE relativa al ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti la sicurezza dei giocattoli), che costituisce il riferimento normativo da considerare per la costruzione e diffusione di giocattoli, sia tramite vendita che distribuzione a titolo gratuito. Nello stesso decreto viene stabilito che "i giocattoli debbono essere fabbricati a regola d'arte in materia di sicurezza e possono essere immessi sul mercato solo se non compromettono la sicurezza e/o la salute degli utilizzatori o di altre persone, quando siano utilizzati conformemente alla loro destinazione, per una durata d'impiego prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini".


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