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Storia

 

La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie. La sua nascita si può far risalire all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco.
Per saperne di più, clicca qui https://anniversario-sca.vigilfuoco.it/it/la-storia-del-corpo

La prima sede, dell'allora Ispettorato per il Veneto Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia è stata quella di via Mestrina 14, a Venezia Mestre.

Dal 1974 la sede fu trasferita a Padova, in piazza De Gasperi 41 poi ancora in via Dante 55 presso un ex monastero infine dal 2015 presso l'attuale sede a Palazzo Camerini, in via Altinate 57.

Il Palazzo Camerini, che ospita anche il Museo Storico della Armata, è uno storico edificio padovano che nel Cinquecento fu dimora del cardinale Pietro Bembo. L'aspetto esterno del palazzo è sobrio ed elegante; la semplicità delle sue linee architettoniche risponde pienamente ai canoni formali del gusto classicista , nel quale tutto è ordine e simmetria. La facciata si caratterizza per il profondo portico sostenuto da due pilastri agli angoli e da dieci colonne doriche intermedie, tutti in pietra di Costozza bugnata come pure i pilastri del portale d'ingresso; un'alta trabeazione con triglifi e metope divide il piano terreno dai piani superiori: il primo piano è nobilitato da una quadrifora centrale con ai lati due porte finestre, tutte ad arco a tutto sesto e sottolineate da balaustre sporgenti con colonnine modanate; al secondo piano si apre una serie di finestre rettangolari, mentre un cornicione con le caratteristiche dentellature in aggetto, corona l'edificio. La decorazione della facciata è ridotta al minimo e le semplici membrature architettoniche servono solo a ripartire la parete sia orizzontalmente che verticalmente entro le due estreme sporgenze della trabeazione del portico e della cornice sommitale. La disposizione interna dei locali del piano terra, come quella del piano nobile, ha lo stesso schema planimetrico comune ad altri edifici del Cinquecento: da un grande androne d'ingresso, sul quale si aprono le stanze laterali, si accede, attraverso una scala interna con soffitto a botte e decorata con stucchi, al piano superiore, dove si trova un ampio salone passante con soffitto ligneo suddiviso in riquadri. Purtroppo l'edificio è stato più volte rimaneggiato nel corso degli anni, per cui ben poco rimane dell'originaria dimora del cardinale, mentre sono andati completamente perduti gli splendidi giardini che lo circondavano. La bella residenza padovana del Bembo divenne quindi il centro di una fitta rete di relazioni e scambi culturali, animati dallo stesso padrone di casa che amava ricevere e intrattenere i numerosi ospiti, ansiosi di ammirare i preziosi oggetti che vi erano raccolti. Alla morte del cardinale nel 1547 il palazzo padovano passa in eredità alla figlia Elena che nel 1543 aveva sposato il nobile veneziano Pietro Gradenigo e rimase intestata alla famiglia fino al 1820. Nel 1847 l'intero complesso edilizio che risultava intestato al veneziano Brugger, fu venduta a Silvestro Camerini che lo utilizzò come propria abitazione a partire dal 1861 e dal 1885 passò in eredità al figlio Paolo. Nel 1936 il Comune di Padova acquistò l'intera proprietà immobiliare. Subito dopo l'acquisto iniziarono i lavori di ampliamento e di adattamento del palazzo di via Altinate in vista della sua destinazione a sede del Comando d'Armata. Dal 1941 l'edifico fu sede di alti Comandi Militari tra cui il Comando dell'ARMIR (Armata Italiana in Russia 1941-43, in seguito dopo l'8 settembre 43, un comando tedesco, quindi il Comando del 5° Corpo d'Armata (1948-53), il Comando "Designato Terza Armata", l'unico Comando d'Armata che ebbe l'Italia dopo la seconda guerra mondiale, e, per ultimo, il Comando Artiglieria Contraerei dell'Esercito (marzo 1972 - settembre 2009). Oggi il palazzo che dal 1956 ospita il Museo della III Armata e dall'ottobre del 2015 la sede della Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco, risulta intestato al Demanio dello Stato Italiano; solo recentemente è stata infatti resa esecutiva la permuta, già approvata dal Consiglio comunale con deliberazione del 20 luglio 1959, con la quale il Comune di Padova cedeva al Demanio palazzo Bembo Camerini in cambio del complesso dei Musei Civici agli Eremitani.

Foto cortile via Altinate

Elenco Direttori

DIREZIONE INTERREGIONALE VENETO E TRENTINO ALTO ADIGE

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