Salta al contenuto principale

Laboratorio di chimica forense

Il Nucleo Investigativo Antincendi ha acquisito una branca del laboratorio di Chimica del Centro Studi e, con la fornitura di specifiche attrezzature, si è organizzato per diventare laboratorio di chimica forense, specializzandosi nella ricerca di acceleranti di fiamma nei residui di incendio. Sta iniziando, peraltro, a seguito di esperienze e di studi livello sia nazionale che internazionale, un’attività in ambito biologico.

Il laboratorio segue quanto indicato in “Criteri di gestione dei Laboratori VV.F. per le analisi chimiche” (DCPREV 7440, 14-6-2016), sulla base delle procedure di analisi indicate dall’American Society for Testing and Materials (ASTM).

La crescente attività investigativa del Corpo Nazionale ha portato all’espansione dell’attività analitica forense anche in altri laboratori sul territorio nazionale, in particolare a Torino, Venezia, Potenza, Palermo e Milano.

I campioni da sottoporre a prova sono prelevati, trasportati e conservati, fino all’analisi, nel rispetto di procedure interne dettate dalla disposizione “Linee guida per il repertamento di residui di incendio finalizzato alla ricerca analitica di tracce di liquidi infiammabili”.

La strumentazione attualmente più utilizzata e in dotazione a tutti i laboratori di Chimica forense per la ricerca della presenza di infiammabili acceleranti di fiamma è il gascromatografo – spettrometro di massa (GC – MS). Al fine di consentire una migliore separazione ed identificazione di eventuali composti di interesse, anche in presenza di matrici estremamente complesse caratteristiche dei campioni provenienti da scenari di incendio, alcuni di questi laboratori sono stati, invece, dotati di spettrometri di massa a tempo di volo (individuati con l’acronimo GCxGC-TOF).

A tal proposito c’è da evidenziare come, il machine learning e l’intelligenza artificiale rivoluzioneranno il campo delle indagini sugli incendi, offrendo nuove possibilità di analisi dei dati e di interpretazione delle cause di incendio. Grazie ad algoritmi avanzati e modelli predittivi, sarà possibile identificare schemi ricorrenti e rilevare molecole caratteristiche che potrebbero indicare un incendio doloso o accidentale. L’utilizzo di queste tecniche nella ricostruzione degli incendi consentirà un’analisi più dettagliata delle tracce e delle prove presenti sulla scena del crimine, permettendo agli investigatori di ottenere risultati più accurati e affidabili. Inoltre, attraverso questi algoritmi è possibile elaborare un grande volume di dati molto più velocemente, accelerando così il processo investigativo.

Altra strumentazione, quale ad esempio lo spettrometro FT-IR (utilizzanti la spettroscopia ad infrarosso) e RAMAN, integrano le strumentazioni laboratoriali.

Contatti

E-Mail:  prev.nia@vigilfuoco.it

P.E.C.: prev.nia@cert.vigilfuoco.it 

Tel: 06 7129171

Cell: 334 6842872

Indirizzo: largo S. Barbara, 2 - 00178 Roma

Vedi anche

Feedback

Questo contenuto è stato utile?