pubblicato il 28 novembre 2021 

Conclusa l'esercitazione nazionale per "posti di comando e manovre operative in campo"

Squadre USAR (Urban Search And Rescue) e cinofili in azione tra le macerie di edifici crollati a causa di un terremoto, esperti in topografia applicata al soccorso (TAS) impegnati nelle ricerche di persone disperse in ambienti impervi, nucleo NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radioattivo) al lavoro per mettere in sicurezza un’area a seguito di un incidente con fuoriuscita di sostanze pericolose, mentre team SAF (Speleo Alpino Fluviali) effettuano manovre di soccorso su corda in altezza o in ambiente acquatico a bordo di un gommone e elicotteri e droni effettuano volo di ricognizione sulle aree d’intervento: sono alcuni degli scenari operativi simulati durante le sei settimane di addestramento con cui i vigili del fuoco hanno avuto modo di testare la capacità di risposta delle loro Colonne mobili regionali in caso di calamità. Iniziata lo scorso 18 ottobre, si è conclusa l’esercitazione per “posti di comando” e “manovre operative in campo” coordinata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, che attraverso il CON (Centro Operativo Nazionale), la cabina di regia di tutte le emergenze, ha gestito i dispositivi di soccorso delle 18 direzioni regionali, con i relativi 102 comandi provinciali, impegnati con numerose specializzazioni.