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pubblicato il 30 gennaio 2021 

Ricordare per ripartire. 25 anni dopo l'incendio, il concerto della Banda Musicale dei Vigili del fuoco nel Teatro La Fenice

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Il 29 gennaio 1996 il vasto incendio de La Fenice, oggi un evento per ricordare quella terribile notte e il duro lavoro svolto dai vigili del fuoco, ma soprattutto per celebrare la rinascita di uno dei simboli di Venezia. A 25 anni dal rogo che lo distrusse, questo pomeriggio il Corpo Nazionale è tornato in quel teatro, ma con la sua Banda musicale.

In conformità con l’attuale momento di emergenza sanitaria, il teatro La Fenice ha ripercorso quei momenti tragici e la successiva fase di ricostruzione attraverso un documentario, curato e condotto dallo scrittore Alberto Toso Fei con la regia di Tommaso Giusto, prodotto con contributi video dell’epoca, interventi e interviste ai protagonisti di ieri e di oggi. A seguire è andata in scena la Banda musicale del Corpo Nazionale del Vigili del fuoco, diretta dal maestro Donato Di Martile e accompagnata dalla voce del tenore Francesco Grollo, che si è esibita in concerto proponendo un programma di generi musicali molto diversi: da Franz von Suppé a Niccolò Paganini, da Ruggero Leoncavallo a Giuseppe Verdi, da Charles Gounod a Leonard Bernstein, da Giacomo Puccini ad un omaggio a Ennio Morricone per chiudere con l’inno nazionale di Michele Novaro.

Sono intervenuti in collegamento il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e il sovrintendente e direttore artistico del teatro, Fortunato Ortombina. Al loro saluto ha fatto seguito quello del capo del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, Fabio Dattilo, direttamente dal palco de La Fenice.

“Grazie alla città di Venezia che ha voluto ospitarci in occasione del venticinquesimo anniversario dall’incendio de La Fenice, questo bellissimo teatro, una perla mondiale per acustica e visibilità, che è risorto dalle ceneri come vuole il suo stesso nome. Ringrazio il nostro ministro, il nostro sottosegretario, il nostro capo dipartimento e un grazie di cuore a tutti i vigili del fuoco italiani che sono protagonisti di questa storia. Questa visione d’insieme, dei vigili del fuoco che stanno insieme a una città, e di una città che sta insieme a chi rappresenta le belle arti, è quello che ci vuole in questo Paese, rappresenta la voglia di rinascita dopo la pandemia. A proposito di quella notte terribile ho un ricordo in particolare, ci rendemmo tutti conto della vulnerabilità di questa città, salvata grazie all’opera di quei vigili del fuoco che poi hanno avuto l’onore di essere insigniti della Medaglia d’argento al Valor Civile. Quell’intervento ha fatto scuola, da allora Venezia è dotata di una rete antincendi che la protegge. Questa città, infatti, pur galleggiando sull’acqua, non aveva una rete idrica in pressione per spegnere gli incendi, invece oggi ce l’ha sparsa in tutti i sestieri e riesce ad azzerare i tempi di intervento delle squadre”.