<< torna a scelta ubicazione

Sezione 3 - Apparecchi per la climatizzazione di edifici ed ambienti, per la produzione centralizzata di acqua calda, acqua surriscaldata e/o vapore

3.2 Installazione in locale esterno

 

Sezione 2 - Disposizioni comuni

2.1 Luoghi di installazione degli apparecchi

  1. Gli apparecchi possono essere installati:

    • all'aperto;
    • in locale esterno
    • in fabbricato destinato anche ad altro uso o in locale inserito nella volumetria del fabbricato servito.
  2. Gli apparecchi devono in ogni caso essere installati in modo tale da non essere esposti ad urti o manomissioni.

  3. Lungo il perimetro dell'apparecchio è consentito il passaggio dei canali da fumo e delle condotte aerotermiche, delle tubazioni dell'acqua, gas, vapore e dei cavi elettrici a servizio dell'apparecchio.

  4. E' consentita l'installazione a parete di apparecchi previsti per tale tipo di installazione.

  5. E' consentito che più apparecchi a pavimento o a parete, previsti per il particolare tipo di installazione, siano posti tra loro in adiacenza o sovrapposti, a condizione che tutti i dispositivi di sicurezza e di controllo siano facilmente raggiungibili. Il posizionamento dei vari componenti degli impianti deve essere tale da evitare la formazione di sacche di gas.

  6. La quota di installazione degli apparecchi deve essere comunque raggiungibile, con strutture verticali fisse o anche con l'uso di apparecchi mobili di sollevamento, per permettere l'accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo e per consentire le operazioni di manutenzione.

  7. L'installazione di apparecchi a gas alimentati con gas a densità superiore a 0,8 è consentita esclusivamente in luoghi di installazione locale fuori terra il cui piano di calpestio non presenti avvallamenti od affossamenti al fine di evitare la formazione di sacche di gas.

Generatore per la produzione di energia termica.

  1. Apparecchio di tipo A: apparecchio non previsto per il collegamento a camino/canna fumaria o a dispositivo di evacuazione dei prodotti della combustione all'esterno del locale in cui l'apparecchio è installato. Il prelievo dell'aria comburente e l'evacuazione dei prodotti della combustione avvengono nel locale di installazione.

  2. Apparecchio di tipo B: apparecchio previsto per il collegamento a camino/canna fumaria o a dispositivo che evacua i prodotti della combustione all'esterno del locale in cui l'apparecchio è installato. Il prelievo dell'aria comburente avviene nel locale d'installazione e l'evacuazione dei prodotti della combustione avviene all'esterno del locale stesso.

  3. Apparecchio di tipo C: apparecchio il cui circuito di combustione (prelievo dell'aria comburente, camera di combustione, scambiatore di calore e evacuazione dei prodotti della combustione) è a tenuta rispetto al locale in cui l'apparecchio è installato. Il prelievo dell'aria comburente e l'evacuazione dei prodotti della combustione avvengono direttamente all'esterno del locale.

2.1.2 Disposizioni comuni per gli apparecchi installati all'interno di locali

  1. Le distanze tra un qualsiasi punto esterno degli apprecchi e le pareti verticali e orizzontali del locale, nonchè le distanze fra gli apparecchi installati nello stesso locale devono permettere l'accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonchè la manutenzione ordinaria .

  2. A tal fine, in tali punti deve essere comunque assicurata un'altezza minima di 2 m ove non già previsto un valore minimo per l'altezza del locale di installazione.

  3. Fatte salve le verifiche da effettuarsi per gli apparecchi di tipo "A" trattati alla Sezione B e gli impianti di cui alla Sezione 6 e alla Sezione 7 dotati di aperture di aerazione comandata, le aperture di aerazioni permanenti riscontrano anche esigenze di ventilazione.

  4. Nel caso di coperture piane le aperture di aerazione devono essere realizzate nella parte più alta della parete esterna, compatibilmente con la presenza di strutture portanti emergenti, ad esempio nel caso di travi sporgenti all'intradosso esse devono essere collocate nell'immediata zona sotto-trave e, comunque, mai al di sotto della metà superiore della parete.

2.1.2.1 Prescrizioni aggiuntive per i locali di installazione di apparecchi alimentati con gas a densità superiore a 0.8

  1. I locali possono comunicare esclusivamente con locali fuori terra.

  2. Almeno i 2/3 della superficie di aerazione deve essere realizzata a filo del piano di calpestio, con un'altezza minima di 0,2 m. Le aperture di aerazione permanenti devono avere una distanza d [m] da cavità, depressioni o aperture comunicanti con locali ubicati al disotto del piano di calpestio o da canalizzazioni drenanti in funzione della portata termica (Q)[kW]:

    Qtot d
    <= 116 kW >= 2 m
    > 116 kW >= 4,5 m

Aperture di superficie singola superiore a O,O1 m2 che garantiscono l'aerazione dei locali di installazione, realizzate e collocate in modo da evitare la formazione di sacche di gas, indipendentemente dalla conformazione della copertura. Le aperture di aerazione possono essere aperture di aerazione permanenti o aperture di aerazione comandate;

  1. Aperture di aerazione permanenti: aperture di aerazione, prive di serramenti e di qualsiasi tipo di chiusura. E' consentita la protezione di tali aperture con grigliati metallici, reti e/o alette antipioggia a condizione che non venga ridotta la superficie netta di aerazione;

  2. Aperture di aerazione comandate: aperture di aerazione dotate di infissi ad apertura comandata da impianto di rivelazione fughe di gas ed incendi. Le aperture di aerazione comandate non sono consentite in caso di alimentazione con gas a densità superiore a O,8.


2.2 Valutazione del rischio

2.2.1 Disposizioni per i generatori di aria calda, i moduli a tubi radianti e i nastri radianti

  1. Nel caso in cui le lavorazioni o le concentrazioni dei materiali in deposito negli ambienti da riscaldare comportino la formazione di gas, vapori e/o polveri suscettibili di dare luogo ad incendi e/o esplosioni, l'installazione deve garantire il raggiungimento degli obiettivi di cui all'art.2 del decreto attraverso la valutazione del rischio di formazione di atmosfere esplosive di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e secondo le modalità operative indicate dai relativi allegati, quale parte integrante della più generale valutazione del rischio di incendio prevista dal decreto legislativo medesimo. La possibilità di installazione di tali apparecchi è pertanto subordinata all'individuazione delle zone classificate pericolose ai fini della formaction di atmosfere potenzialmente esplosive in presenza di gas e o di polveri combustibili e dell'estensione dei relativi volumi nell'ambiente di lavoro, in conformità alle norme tecniche vigenti.

  2. All'interno di dette aree potranno essere installati solo apparecchi idonei ai sensi del decreto legislativo 19 maggio 2016, n.85.

  3. All'esterno di tali aeree gli apparecchi a gas possono essere installati ad opportune distanze di sicurezza dalle superfici esterne dei volumi e/o dell'inviluppo delle zone classificate pericolose in cui si prevede la formazione di atmosfere potenzialmente esplosive.

2.2.1 Disposizioni per gli apparecchi di tipo A realizzati con diffusori radianti ad incandescenza

  1. La possibilità di installazione di apparecchi realizzati con diffusori radianti ad incandescenza in luoghi soggetti ad affollamento di persone, quali ad esempio i luoghi di culto, è subordinata all'effettuazione di una valutazione di rischio, che prenda in considerazione i fattori di rischio indicati alla Sezione 8 della presente regola tecnica, utili all'elaborazione delle conseguenti misure di prevenzione e protezione che garantiscono il raggiungimento degli obiettivi di cui al'articolo 2 del decreto. In ogni caso devono essere rispettate le istruzioni, le avvertenze e le limitazioni di installazione, uso e manutenzione eventualmente specificate dal fabbricante degli apparecchi a gas.

2.3 Disposizioni complementari

2.3.1 Condotte aerotermiche

  1. Le condotte aerotermiche devono essere realizzate in materiale di classe di reazione al fuoco 0 italiana o in classe A1 di reazione al fuoco europea. Nel caso di condotte preisolate,realizzate con diversi componenti tra loro stratificati di cui almeno uno con funzione isolante, è ammessa la classe di reazione al fuoco 0.1 italiana o in classe A2-s1,d0, di reazione al fuoco europea. Detta condizione si intende rispettata quando tutte le superfici del manufatto, in condizione d'uso,sono realizzate con materiale incombustibile di spessore non inferiore a 0,08 millimetri e sono in grado di assicurare, anche nel tempo, la continuità di protezione del componente isolante interno che deve essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 5 volte il diametro del raccordo stesso, possono esssere realizzati in materiale di classe di reazione al fuoco 0,0-1, 1-0, 1-1 o 1 italiana o di classe A1, A2-s1,d0 B-s3,d0 europea. Le condotte di classe 0 possono essere rivestite esternamente con materiali isolantei di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1 o di classe B-s2,d0 B-s3,d0 europea. Negli attraversamenti di pareti e solai, lo spazio attorno alle condotte deve essere sigillato con materiale in classe 0 di reazione al fuoco italiana o in classe A2-s1,d0 di reazione al fuoco europea, senza tuttavia ostacolare le dilatazioni delle condotte stesse.

  2. Le condotte non possono attraversare luoghi sicuri (che non siano spazi scoperti), vani scala, vani ascensore e locali in cui le lavorazioni o i materiali in deposito comportino il rischio di esplosione e/o incendio. L'attraversamento dei sopra richiamati locali può tuttavia essere ammesso se le condotte o le strutture che le racchiudono hanno una resistenza al fuoco non inferiore alla classe del locale attraversato ed in ogni caso non inferiore a REI 30/EI 30.

2.3.2 Serrande tagliafuoco

  1. Ogni serranda tagliafuoco deve possedere caratteristiche di resistenza al fuoco almeno pari al maggiore tra i requisiti previsti per la parete attraversata e il compartimento dei locali serviti e comunque non inferiore a EI 30.

  2. Qualora le condotte aerotermiche attraversino strutture che delimitano compartimenti antincendio e si effettui il riciclo dell'aria, la serranda tagliafuoco dovrà essere azionata anche da impianto di rivelazione e allarme incendio,installato nell'ambiente servito. In ogni caso l'interveno della serranda tagliafuoco deve determinare automaticamente lo spegnimento del bruciature e l'espulsione all'esterno dell'aria calda proveniente dall'apparecchio.

2.3.3 Impianto interno di adduzione gas

  1. L'impianto interno (tubi, valvole, raccordi, rubinetti, giunzioni, pezzi speciali) ed i materiali impiegati devono rispondere ai requisiti indicati nell'articolo 3 comma 2.

  2. Il dimensionamento delle tubazioni di adduzione dei combustibili gassosi, degli accessori, dei dispositivi, dei pezzi speciali e degli eventuali riduttori di pressione, facenti parte dell'impianto interno, deve garantire il corretto funzionamento degli apparecchi di utilizzazione, nel rispetto delle pressioni stabilite per ciascun apparecchio del rispettivo fabbricante.

  3. La prova di tenuta deve essere eseguita in conformità alle norme tecniche vigenti o ad esse equivalenti.

  4. Il gruppo di misura (dispositivo non ricompreso nell'impianto interno), ove previsto, deve essere installato in conformità alle norme tecniche vigenti o ad esse equivalenti.

  5. Il percorso tra punto di consegna ed apparecchi utilizzatori deve essere il più breve possibile e all'esterno e/o all'interno dei fabbricati deve essere realizzato in conformità alle norme tecniche vigenti o ad esse equivalenti.

  6. In particolare all'interno dei fabbricati sono consentite le seguenti modalità di posa ove ricorrano o casi sotto elencati:

    • in appositi alloggiamenti antincendio, in caso di percorrenza o attraversamento di edifici o locali destinati ad uso civile o ad attività soggette alle visite e ai controlli di prevenzione incendi di cui all'allegato 1 del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151;
    • in guaina d'acciaio in caso di attraversamento di locali non ricompresi al punto precedente, di androni permanentemente aerati, di intercapedini, a condizione che il percorso sia ispezionabile.
  7. Nei locali di installazione degli apparecchi il percorso delle tubazioni è consentito a vista e comunque secondole modalità previste dalle norme tecniche vigenti. Inoltre nel disimpegno o - ove previsto - nel filtro a provs di fumo (come definito ai sensi del DM 30,11,83), la posa in alloggiamento o in guaina non è necessaria a condizione che gli attraversamenti delle strutture tagliafuoco siano sigillati.

  8. Nell'attraversamento di elementi portanti orizzonatli, il tubo deve essere protetto da una guaina sporgente sporgente almeno 20 mm dal pavimento e l'intercapedine fra il tubo e il tubo guaina deve essere sigillata con materiali adatti. È vietato l'impiego di gesso.

  9. Nel caso di androni fuori terra e non sovrastanti piani cantinati è ammessa la posa in opera delle tubazioni sotto pavimento, protette da guaina corredata di sfilati alle estremità verso l'esterno.

  10. Per le installazioni a servizio di locali o edifici adibiti ad attività industiali, si applicano le disposizioni previste dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 16 aprile 2008.

  11. I riduttori di pressione non facenti parte integrante degli apparecchi utilizzatori installati e la cui conformità non è ricompresa in quella dell'apparecchio utilizzatore stesso, devono essere installati all'esterno degli edifici.

  12. Eventuali prese libere dell'impianto interno devono essere chiuse con tappi filettati e sono ammesse all'interno dei locali se destinate esclusivamente all'installazione di apparecchi.

  13. All'esterno dei locali di installazione degli apparecchi deve essere installata, su ogni tubazione di adduzione del gas, in posizione visibile e facilmente raggiungibile, una valvola di intercettazione manuale con manovra a chiusura rapida per rotazione di 90° ed arresto di fine corsa nelle posizioni di tutto aperto e di tutto chiuso. Tale valvola può essere installata anche nell'eventuale vano disimpegno, filtro o intercapedine antincendi purché facilmente accessibile dall'esterno in caso di emergenza.

  14. Nel caso di intercapedini superiormente ventilate ed attestate su spazio scoperto non è richiesta la posa in opera in guaina, purché le tubazioni siano metalliche con tubazioni saldate o brasate.

Punto di consegna del combustibile gassoso individuato in corrispondenza:

  • del rubinetto posto immediatamente a valle del gruppo di misura.
  • del raccordo di uscita della valvola di intercettazione, che delimita la porzione di impianto di proprietà dell'utente, nel caso di assenza del gruppo di misura.
  • del raccordo di uscita del riduttore di pressione della fase gassosa nel caso di alimentazione da serbatoio.

Locale con strutture/elementi separanti di caratteristiche di resistenza al fuoco e/o aerazione predeterminate:

  1. disimpegno di tipo 1: locale con strutture/elementi separanti di caratteristiche minime REI/EI sO con porte EI sO;

  2. disimpegno di tipo 2: locale con strutture/elementi separanti di caratteristiche minime REI/EI 6O con porte EI 6O;

  3. disimpegno di tipo 3: disimpegno di tipo 2 con le seguenti ulteriori caratteristiche:

  • superficie in pianta netta minima pari a 2 m2;
  • aperture di aerazione permanenti di superficie complessiva non inferiore a O,5 m2 realizzate su parete esterna. In alternativa, per apparecchi alimentati con gas a densità non superiore a O,8, è consentito l'utilizzo di un condotto di aerazione di sezione non inferiore a O,1 m2; qualora i locali fossero interrati, il condotto di aerazione deve sfociare all'esterno a filo del piano di riferimento, anche senza il requisito di attestazione per il disimpegno.

2.3.3.1 Guaine

  1. Le guaine devono essere:

    • in vista,
    • di acciaio di spessore minimo di 2 mm e di diametro superiore di almeno 2 cm a quello della tubazione del gas;
    • dotate di almeno uno sfiato verso l'esterno. Nel caso una estremità della guaina sia attestata verso l'interno, questa dovrà essere resa stagna verso l'interno tramite sigillature in materiale incombustibile;
    • Le tubazioni non devono presentare giunti meccanici all'interno delle guaine.
    • Sono consentite guaine metalliche o di plastica, non propagante la fiamma, nell'attraversamento di muri o solai esterni.

2.3.3.2 Alloggiamenti antincendio

  1. L'alloggiamento antincendio deve:

    • essere impermeabile ai gas;
    • essere realizzato con materiali di classe 0 italiana 0 di classe A1 europea;
    • avere caratteristichedi resistenza a fuoco pari a quella richiesta per le pareti del locale o del compartimento attraversato ed in ogni caso non inferiore a REI/EI 30.
  2. Le canalizzazioni non devono presentare giunti meccanici all'interno degli alloggiamenti non ispezionabili. Gli alloggiamenti devono essere permanentemente aerati verso l'esterno con aperture alle due estremità. L'aperture di aerazione alla quota più bassa deve essere provvista di rete tagliafiamma e, nel caso di gascon densità maggiore di 0,8 deve essere ubicata a quota superiore al piano di campagna, ad una distanza misurata orizzontalmente di almeno 10 metri da altre aperture alla stessa quota o a quota inferiore.

2.3.4 Impianto elettrico

  1. L'impianto elettrico deve essere realizzato in conformità alla regola dell'arte ai sensi della legge n. 186 del 1 marzo 1986 secondo le procedure previste dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 22 gennaio 2008, n. 37.

  2. L'interrutore generale dell'impianto elettrico deve essere collocato in posizione facilmente raggiungibile, e segnalata e tale da consentire l'azionamento da posizione protetta rispetto all'apparecchio utilizzatore. Nel caso di installazione in locale esterno od in apposito locale inserito nella volumetria del fabbricato servito, l'interrutore deve essere installato al di fuori dei locali stessi. Il dispositivo può essere installato nell'eventuale disimpegno o filtro o intercapedine antincendi purché facilmente accessibile dall'esterno in caso di emergenza.

2.3.5 Mezzi di estinzione degli incendi

  1. Per uno o più apparecchi installati nello stesso locale deve essere previsto almeno un estintore portatile con carica nominale non superiore a 6 kg o 6 l e capacità estinguente almeno s4A 144B, posizionato in corrispondenza dell'uscita del locale.

  2. Devono essere posizionati ulteriori estintori portatili qualora sia necessario garantirne il raggiungimento con percorsi inferiori ai 15 m misurati da ciascun apparecchio installato.

  3. Gli estintori portatili devono essere segnalati e devono risultare idonei alle lavorazioni o ai materiali in deposito, presenti nei locali ove questi sono consentiti, ed utilizzabili su apparecchi in tensione.

  4. Gli estintori a biossido di carbonio devono essere accessibili solo a persone almeno informate sui rischi di utilizzo.

  5. A protezione degli impianti di cottura di cui alla Sezione 7 devono essere installati, in aggiunta, estintori di classe F nel rispetto della seguente tabella e tenendo presente che devono essere posizionati in prossimità della superficie di cottura protetta.

  6. Superficie di cottura Gc da proteggere [m2]
    da intendersi come superficie lorda in pianta delle sole aree delle apparecchiature di cottura contenenti olii vegetali o animali
    Estintori di classe F da installare
    S2 <= 0,05 m2 n° 1 estintore 5 F
    S2 <= 0,11 m2 n° 1 estintore 25 F
    S2 <= 0,18m2 n° 1 estintore 40 F
    S2 <= 0,30 m2 n° 1 estintore 25 F
    S2 <= 0,33 m2 n° 1 estintore 75 F
    S2 <= 0,39 m2 n° 1 estintore 25 F + n°1 estintore 40 F
    S2 <= 0,49 m2 n° 2 estintori 40 F
    S2 <= 0,51 m2 n° 1 estintore 5 F + n° 1 estintore 75 F
    S2 <= 0,60 m2 n° 1 estintore 25 F + n° 1 estintore 75 F
    S2 <= 0,69 m2 n° 1 estintore 40 F + n° 1 estintore 75 F
    S2 <= 0,90 m2 n° 2 estintori 75 F

2.3.6 Segnaletica di sicurezza

  1. La segnaletica di sicurezza deve essere conforme alla legislazione vigente e deve richiamare l'attenzione sui divieti e sulle limitazioni imposti e segnalare la posizione della valvola esterna di intercettazione generale del gas e dell'interruttore elettrico generale.

2.3.7 Stabilità dei componenti

  1. La stabilità e la resistenza al carico degli elementi di sostegno e di ancoraggio degli apparecchi e dei componenti dell'impianto, deve essere adeguata e garantita attraverso una corretta progettazione basata anche sulle specifiche tecniche previste dal produttore dell'apparecchio e dei componenti dell'impianto.

2.3.8 Esercizio e manutenzione

  1. Gi richiamano gli obblighi di manutenzione e controllo degli apparecchi, degli impianti e dei luoghi di installazione secondo la legislazione vigente, le istruzioni dei fabbricanti di prodotti, apparecchi e dispositivi, le indicazioni fornite dal progettista e/o dall'installatore.

3.2.1 Disposizioni generali

  1. Il locale deve essere ad uso esclusivo dell'impianto per la produzione di calore. Sono ammessi, inoltre, eventuali apparecchi o dispositivi destinati a funzioni complementari o ausiliarie del medesimo impianto.

3.2.2 Ubicazione

  1. Il piano di calpestio più basso del locale non può essere ubicato a quota inferiore a - 5 m al di sotto del piano di riferimento.

3.2.3 Caratteristiche costruttive

  1. Il locale deve essere realizzato con materiali di classe 0 di reazione al fuoco italiana o di classe A1 di reazione al fuoco europea.

  2. L'altezza del locale di installazione deve rispettare le seguenti misure minime, in funzione della portata termica dell'impianto Qtot:

    Qtot Altezza minima del locale
    <= 116 >= 2.00 m
    116 < Qtot <= 350 >= 2.00 m
    350 < Qtot <= 580 >= 2.30 m
    > 580 >= 2.60 m

 

3.2.3.1 Prescrizioni aggiuntive per i locali esterni realizzati in adiacenza all'edificio servito

  1. L'eventuale parete adiacente alla parete dell'edificio deve essere priva di aperture e possedere una resistenza al fuoco almeno REI/EI 30.

  2. L'eventuale parete in comune con l'edificio deve essere priva di aperture e possedere una resistenza al fuoco almeno REI/EI 120.

3.2.4 Aperture di aerazione

  1. I locali devono essere dotati di aperture di aerazione permanenti realizzate su pareti esterne.

  2. Ai fini della realizzazione delle aperture di aerazione permanenti, la copertura è considerata parete esterna.

  3. La superficie complessiva minima S [m2] delle aperture di aerazione permanenti dovrà essere calcolata con la seguente formula:



  4. S >= k · z · Q

    dove:

    Q   portata termica totale espressa in kW

    k   parametro dipendente dalla posizione della centrale termica rispetto al piano di riferimento ricavabile dalla successiva tabella.

    z   parametro che tiene in considerazione la presenza di un impianto di rivelazione gas che comandauna elettrovalvola automatica a riarmo manuale all'esterno del locale e dispositivi di segnalazione ottici e acustici, modulato in funzione della posizione della centrale termica rispetto al piano di riferimento. Il valore è ricavabile dalla successiva tabella.

    Ubicazione del locale k Standard z In presenza di impianto di rivelazione gas che comanda un'elettrovalvola automatica e riarmo manuale, posta all'esterno del locale, e dispositivi di segnalazione ottici e acustici
    locale fuori terra 0,0010 1,0 0,8
    Locali seminterrati o interrati di tipo A 0,0015 1,0 0,9

3.2.5 Accesso

  1. L'accesso può avvenire dall'esterno da:

    • spazio scoperto;
    • strada scoperta (pubblica o privata);
    • intercapedine antincendi ad uso esclusivo di larghezza non inferiore a 0,9 m.

3.2.5.1 Porte

  1. La porta del locale deve:

    • essere apribile verso l'esterno, di altezza minima di 2 m e larghezza minima 0,6 m. Per impianti con portata termica complessiva inferiore a 116 kW il senso di apertura delle porte non è vincolato;
    • essere realizzata con materiale di classe 0 di reazione al fuoco italiana o di classe A1 di reazione al fuoco europea.

Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco | Privacy | Note Legali | Accessibilità | Social media policy