Commemorazione del terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980

I Vigili del Fuoco di Avellino hanno reso onore alle vittime e ai feriti che il 23 novenbre di 44 anni fa subirono la violenza della natura nel terremoto in Irpinia. Alla manifestazione presso il centro di protezione civile del comune di Sant'Angelo dei Lombardi, duramente colpito durante il sisma del 1980, hanno partecipato il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il Ministro per la protezione civile Nello Musumeci, con la presenza del Capo del Corpo, Carlo Dall'Oppio, e del comandante, Maria Angelina D'Agostino, insieme a una rapresentanza del personale operativo del comando e dell'Associazione Nazionale del Corpo.
I Vigili del Fuoco di Avellino hanno voluto ricordare l’opera e i sacrifici di quanti, appartenenti allo Stato e volontari, si adoperarono per portare soccorso a quelle sfortunate popolazioni. In particolare, hanno voluto ricordare l'immane lavoro svolto dai colleghi Vigili del Fuoco, ai quali furono richiesti fatiche e sacrifici personali senza precedenti per fronteggiare una situazione straordinaria come quella che si verificò in Irpinia. La cerimonia ha celebrato un’Italia che il 23 novembre 1980 soffrì una tragedia segnata da morte e distruzione che devastò le province di Avellino, Salerno e Potenza e che fece sentire i suoi effetti anche nei territori limitrofi.
Alle ore 19,35 di quel triste giorno tutti si fermarono sgomenti davanti alle scene di devastazione provocate da una scossa di magnitudo 6,8, seguita dopo pochi secondi da un’altra di magnitudo 5 che aggravò la tragedia, con ulteriori vittime e crolli di fabbricati. L’opera dei soccorritori si presentò fin da subito molto difficile, ostacolata dalla vastità del territorio coinvolto, perlopiù montagnoso, un'area di circa 17.000 chilometri quadrati sferzata in quei giorni da neve e pioggia, con le vie di comunicazione bloccate dalle frane, con gli operatori frenati nella loro azione dalla scarsa visibilità delle ore notturne e dalle rigide temperature della stagione invernale.
Dopo cinque giorni di lavoro ininterrotto le vittime di Avellino furono tutte estratte dalle macerie dei fabbricati crollati, ma l’opera dei Vigili del Fuoco continuò incessante nei comuni colpiti ancora per molti mesi. Furono qiorni molto duri ma i Vigili del Fuoco, intervenuti da tutta Italia, si impegnarono fino allo sfinimento ma sempre con entusiasmo e l'orgoglio di dare il loro contributo per aiutare quella sfortunata popolazione. Ragazzi capaci di superare con il loro spirito di adattamento qualunque ostacolo, avversità o dissevizio - e ce ne furono tanti - guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione della gente Irpina.