"Mar de Molada", a Caorle (VE) l'ultimo dei 4 monologhi di Marco Paolini
Si è svolta domenica scorsa presso il parco di Vallevecchia a Caorle(VE), l’ultimo dei quattro monologhi di “Mar de Molada” di Marco Paolini, a cui hanno partecipato anche i Vigili del fuoco.
Il progetto è nato per narrare il legame tra Venezia e le montagne, raccontando i fiumi e risvegliando l’attenzione dei cittadini nei confronti del rischio idrogeologico, del rischio siccità, del rapporto stretto tra consumo di suolo e acqua, da considerare non più come risorse inesauribili, ma come elementi preziosi.
Dopo la prima tappa alla Malga Ciapela, nel comune di Rocca Pietore (BL) incentrata sul disastro della tempesta Vaia, la seconda tappa, si è svolta sui prati di San Gottardo, a Sospirolo (BL), il 21 settembre, di fronte ad un pubblico di 2000 persone circa. Prima del monologo di Paolini, lo spettacolo è iniziato con lo Stravedo, il dialogo fra Marco Paolini ed il geologo Emiliano Oddone, utile a descrivere l'ambiente delle Masiere di San Gottardo per proseguire poi con il Commissario Nazionale per la Siccità, Nicola Dall'Acqua che ha descritto i concetti di siccità, carenza e stress idrico. Marco Paolini ha poi catturato l'attenzione con il suo racconto, spostandosi dai prati di Malga Ciapela alle rive del Cordevole. Sempre sulla scia del corso del Piave che lega il Monte Peralba all'Adriatico con 110 affluenti e che ha subito, nei secoli, interventi per essere regimato. Un "contratto di falda", è quanto proposto Paolini per contrastare la siccità e alimentare tutti insieme, privati ed enti pubblici, questa riserva naturale, attraverso dei pozzi bevitori costruiti secondo lo schema dei pozzi di Venezia. Assieme a Paolini, la Piccola Banda della Fabbrica del Mondo ha punteggiato, con brani per legni ed ottoni, il testo teatrale. Il canto di Patrizia Laquidara ha accompagnato e descritto il fiume e l'alluvione, assieme al Coro della Fabbrica del Mondo in cui hanno cantato anche i Vigili del Fuoco, volontari e permanenti del Comando di Belluno.
Domenica 29 Settembre il terzo appuntamento davanti ad un pubblico di circa 2000 persone, sulla riva del Piave nel parco Ae Barche, dove, la Sampierotta, simbolo del viaggio, ha issato la vela. Ospiti dello Stravedo, momento di incontro di Marco Paolini con esperti, l'Agronomo Giustino Mezzalira, che ha evidenziato l'importanza di una agricoltura attenta ai consumi e Emiliano Oddone, geologo, che ha evidenziato quanto nel greto del Piave vi siano rocce provenienti da bacini imbriferi, anche distanti, collegati assieme dal fiume. Il Monologo di Marco Paolini è stato accompagnato dalla Piccola Banda della Fabbrica del Mondo con brani per legni ed ottoni, e il canto di Patrizia Laquidara ha accompagnato e descritto il fiume e l'alluvione, assieme al coro della Fabbrica del Mondo in cui hanno cantato anche in questa tappa i Vigili del Fuoco. Marco Paolini ha duettato in un battibecco con l'attrice Marta Dalla Via.
Ieri infine l’ultimo atto, sul prato dell’Oasi di Vallevecchia, loc. Brussa, nel comune di Caorle (VE), della rappresentazione teatrale. Paolini ha riproposto, nella sua orazione civile, i messaggio di "coltivare acqua" alimentando la falda tramite pozzi bevitori e tornare ad "essere convivio", essere comunità attiva che si incontra. Prima dello spettacolo Paolini ha dialogato prima con Lorenzo Furlan, Direttore dell'Oasi, poi con Lorenzo Altissimo, chimico da sempre impegnato nel controllo di potabilità delle acque e Nicola dall'Acqua, Commissario Nazionale per la Siccità.