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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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Decreto 23 maggio 2011


È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 142 del 21 giugno 2011 Il decreto che definisce il profilo del protocollo CAP dei Vigili del fuoco. Con questo decreto "Approvazione del profilo del protocollo per la trasmissione dei dati ai fini della cooperazione applicativa con i servizi di emergenza di cui al decreto 17 giugno 2008", il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile ha adottato il "Profilo CAP Vigili del Fuoco". Grazie alle dettagliate specifiche contenute nel documento "Profilo CAP Vigili del Fuoco e modalità preferenziali di trasmissione", pubblicato nela sezione apposita del sito, tutti gli Enti che operano nel soccorso potranno autonomamente dotarsi di strumenti per lo scambio di dati informatici con le sale operative dei Vigili del Fuoco che rispettino gli standard prescritti. Il decreto ha lo scopo di presentare la tabella di validazione dei messaggi di allerta CAP ricevuti e inviati dai sistemi di Sala Operativa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco da/a Enti concorrenti nelle attività di soccorso e assistenza al cittadino, qualora siano in vigore convenzioni bilaterali conformi al modello approvato dal Ministero dell'Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. La tabella riporta il comportamento dei sistemi di Sala Operativa del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nei casi di non conformità dei messaggi, siano essi messaggi di allerta CAP aderenti al "Profilo CAP Vigili del Fuoco" o meno.
Le nuove prescrizioni e requisiti del "Profilo CAP Vigili del Fuoco" non contraddicono i requisiti richiesti dallo standard CAP. I messaggi di allerta conformi al "Profilo CAP Vigili del Fuoco" sono tutti e sempre conformi allo standard CAP. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco genera e invia messaggi conformi al "Profilo CAP Vigili del Fuoco" e assicura la ricezione e gestione di tutti i messaggi di allerta conformi allo standard CAP, anche se non conformi al "Profilo CAP Vigili del Fuoco". L'elemento innovativo riguarda il fatto che la gestione di messaggi di allerta conformi al "Profilo CAP Vigili del fuoco" è ottimizzata per gli operatori delle Sale Operative dei Vigili del Fuoco ed evita i ritardi tecnici nella successiva gestione degli interventi.

I messaggi di allerta CAP prevedono l'utilizzo di Feed Atom conformi allo standard (AtomSyndication Format), così come specificato dal documento RFC 4287. Nell'ottica dell'utilizzo di metodologie standard di interoperabilità informatica è stato utilizzato il formato standard CAP (Common Alerting Protocol), protocollo basato su XML, e "trasportabile" su Internet / Intranet attraverso la porta standard http (80) su TCP/IP. Questo standard, nato negli Stati Uniti, è stato utilizzato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile nell'ambito del progetto Europeo REACT. Tale progetto, coordinato dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, è incentrato proprio sulle problematiche di trasmissione e scambio dati ai fini della cooperazione dei servizi di emergenza.

CAP è un formato semplice e flessibile di scambio dati digitale, aperto e non proprietario, per la collezione e la distribuzione di notifiche di sicurezza e avvisi di emergenza, su tutti i tipi di reti e sistemi di emergenza pubblici. Inoltre, il protocollo CAP non si riferisce ad alcuna particolare applicazione o metodo di telecomunicazione ed è compatibile sia con tecniche emergenti, come i web services, sia con formati esistenti comprendenti SAME (Specific Area Message Encoding) usato per il "National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) Weather Radio" degli Stati Uniti e l'"Emergency Alert System" (EAS), con le seguenti caratteristiche:

  • Fornisce compatibilità con tutti i tipi di sistemi informativi e di pubblica emergenza, compresi quelli designati perpopolazioni multilingue, o con particolari necessità di vario genere.
  • Include elementi geospaziali in modo da consentire unaindividuazione flessibile ma precisa delle emergenze.
  • Permette di specificare risorse digitali quali immagini e file audio associati all'incidente.
  • Supporta vari meccanismi per assicurare l'autenticità, integrità e confidenzialità (ove richiesto) dei messaggi, includendo in particolare il lavoro della "OASIS Web Services Security" e del Comitato Tecnico PKI.
  • Permette che i messaggi di emergenza vengano disseminati simultaneamente verso differenti sistemi, incrementando l'efficienza e la semplicità nella gestione delle emergenze.

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