1952 - Nascono i sommozzatori dei Vigili del Fuoco
Nel 1941, in pieno evento bellico, vengono selezionati un gruppo di Vigili del Fuoco che l'anno successivo (1942), vengono inviati presso l'Accademia Navale di Livorno, dove viene svolto un corso per sommozzatori al termine del quale uscirono i primi Vigili del Fuoco abilitati all'immersione. Si trattò di casi isolati e non inseriti nell'ottica successivamente sviluppata nel 1952, di impiego civile. Lo scopo era, evidentemente legato all'attività portuale, e finalizzato alle necessità della difesa territoriale. Non c'era a priori nessuna volontà di creare nuclei o strutture organizzate, ma solo l'opportunità di poter disporre all'occorrenza di personale abilitato al particolare compito di scendere sotto la superficie dell'acqua per ispezioni e recuperi. Fu in seguito alla morte del Vigile del Fuoco Giovanni Tenca, avvenuta ad eventi bellici conclusi, che l'allora Direzione Generale dei Servizi Antincendio decise di incaricare Luigi Ferraro, già Medaglia d'Oro al Valor Militare come incursore subacqueo della Marina Militare, del progetto e della conduzione del primo corso sommozzatori dei Vigili del Fuoco, svolto a Genova nel giugno 1952. Al termine del corso, durato 60 giorni, vennero brevettati 32 Vigili del Fuoco, i quali tornarono ai Comandi di appartenenza per iniziare la loro speciale attività. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco fu a livello internazionale la prima organizzazione non militare a dotarsi di sommozzatori per scopi civili, al servizio dello Stato. Questo fu d'esempio per tutti i nuclei dello Stato che seguirono.