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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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pubblicato il 24 ottobre 2011  

70° corso Vigili del Fuoco Permanenti, il nuoto diventa valutativo

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Nel mese di ottobre si è concluso il 70° corso vigili permanenti in prova. I corsisti, impegnati per sei mesi nello svolgimento delle attività professionali, dopo aver partecipato ad un percorso formativo natatorio della durata di 26 periodi sono stati chiamati (ed è la prima volta che accade) a sostenere un esame finale. Il punteggio ottenuto è stato sommato a quello degli altri moduli didattici contribuendo a stabilire la graduatoria generale finale.

Da tempo era chiara l'esigenza di aggiornare la formazione del personale per adeguarla al continuo evolversi delle tecniche di intervento in scenari di rischio acquatico che sempre più spesso coinvolgono il lavoro del vigile del fuoco. Preso atto della necessità di contrastare il rischio acquatico, sviluppando un  progetto finalizzato alla prevenzione dello stesso per scongiurare gli incidenti che, in qualche caso in passato hanno visto purtroppo coinvolti colleghi, a partire dal 2001 l'Amministrazione ha investito risorse e istituito gruppi di lavoro volti allo studio di adeguate contromisure. Tutto ciò ha portato ad un progetto che ha sancito l'istituzione di corsi di formazione per:
nuoto e salvamento;
autoprotezione in ambiente acquatico (ATP);
soccorritore acquatico (SA);
operatori e conduttori di moto d'acqua (PWC). 

Trattasi di nuovi percorsi formativi che, affiancati a quelli già esistenti (per operatori SAF fluviale,   nautici, specialisti sommozzatori e portuali) hanno contribuito a fornire in modo determinante una risposta esaustiva per l'efficacia del soccorso in ambito acquatico. 

Il primo passo per la realizzazione di tali percorsi formativi in ambito acquatico    è senza dubbio la preparazione nel settore di nuoto e salvamento; è così possibile creare l'apprendimento di abilità fondamentali imprescindibili  con l'elemento acqua, migliorando l'ambientamento o incrementandolo adeguatamente.
Se presso l'Area Formazione Motoria Professionale l'addestramento natatorio è sempre stato inserito nel curriculum dei corsi di formazione di base per vigili del fuoco, la relativa valutazione è stata introdotta nel 70° corso, dopo una lunga sperimentazione che ha riguardato i precedenti corsi 67°, 68°, 69° e 69°bis. In tale contesto l'Area VII (Formazione Motoria Professionale), in collaborazione con l'Area I (Coordinamento e Sviluppo), avvalendosi di un gruppo di lavoro formato da funzionari e istruttori, ha definito la proposta di obiettivi formativi da far conseguire agli allievi Vigili Permanenti al termine del corso di formazione di base.

Così, inizialmente gli 821 corsisti sono stati suddivisi, attraverso selezioni, in tre differenti livelli: corso base, intermedio e avanzato. 

Al termine del percorso formativo tutti gli allievi hanno affrontato le prove finali: 12 metri di nuoto in immersione, sostentamento natatorio in assetto verticale con una zavorra di 3Kg. per un tempo non inferiore ai 30 secondi e 50 metri in libero stile (cioè nello stile più consono ad ogni allievo) nel tempo massimo di 60 secondi. 

Questi obiettivi consistono nel requisito 'saper nuotare' sancito dalla (circolare MISA n° 8 del 23/3/2006), nonché la contestuale  verifica del conseguimento di abilità al nuoto di 2° livello VF (Circolare n° DCF 427 del 14/4/2006). Questi sono requisiti necessari al personale operativo per poter effettuare soccorsi su mezzi VF nautici  e per l'accesso a corsi quali il SAF fluviale e la patente nautica. Gli allievi che hanno ottenuto i punteggi migliori, coloro cioè che già nelle selezioni iniziali hanno dimostrato abilità natatorie superiori alla media ottenendo un punteggio di accesso pari al 100%, dopo ulteriore griglia di verifica sono stati inseriti nel percorso didattico di salvamento a nuoto (di sola valutazione diagnostica).  Al termine di tale percorso, dopo il superamento di un esame teorico ' pratico,  hanno conseguito anche il brevetto di salvamento a nuoto VF.

Per l'Amministrazione, poter disporre di tutto il personale in uscita dal corso abilitato ad  operare su imbarcazioni durante eventuali scenari alluvionali o di altra natura, oltre a circa 250 unità operative (tra lo stesso personale) brevettate nel settore del salvamento a nuoto, che possono quindi intraprendere successivi step formativi in ambito acquatico, rappresenta  un risultato fondamentale  nell'ambito della professionalizzazione delle risorse umane disponibili. Ciò, con notevole risparmio dovuto al contenimento dei costi per l'eventuale successiva formazione.
Lo staff didattico ha comparato le abilità iniziali e finali degli allievi, per quantificare l'incremento di abilità ottenuto; quest'ultimo è un importante dato statistico iniziale sul quale è possibile prevedere  eventuali ulteriori sviluppi per ottimizzare le modalità di apprendimento degli allievi.

Va evidenziato che, per la prima volta, l'Area Formazione Motoria Professionale ha acquisito, all'interno dello staff di istruttori di nuoto e salvamento, anche due istruttrici che con il loro utilissimo operato, hanno contribuito a creare un clima di positiva accoglienza  per le allieve.

  

     

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