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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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pubblicato il 21 febbraio 2008  

Roma: Operatori TPSS nell'ambito della Rappresentativa Nazionale VV.F. di Calcio - Selezione Romana

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Con il parere favorevole del Capo Dipartimento, la Rappresentativa Nazionale Vigili del Fuoco di Calcio si sta dotando di propri operatori TPSS (giocatori della squadra già adeguatamente formati, addestrati ed in possesso della certificazione delle competenze dei soccorritori non sanitari nel BLS-D, inclusa l'autorizzazione all'uso del defibrillatore semiautomatico esterno) nell'ottica di garantire - nel pieno rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti - il primo soccorso sanitario in occasione degli allenamenti e degli incontri di calcio cui partecipa la squadra stessa, sia per il personale dipendente che per quello della squadra avversaria. Tale gruppo, inoltre, potrebbe tornare utile anche in occasione di altre manifestazioni sportive organizzate o patrocinate dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
In questa prospettiva il 19 febbraio, all'ISA, il Dirigente dell'Ufficio Sanitario ha consegnato ai responsabili della Rappresentativa un apparecchio defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) da utilizzare, in piena sicurezza, sugli atleti colpiti da arresto cardiocircolatorio.
Il defibrillatore infatti - pur non essendo in Italia ancora obbligatorio in occasione di competizioni sportive - consente di contrastare efficacemente il fenomeno della cosiddetta "morte improvvisa" da arresto cardiaco che ogni anno, in Italia, è responsabile di un decesso su mille persone e che nella stragrande maggioranza dei casi è riconducibile alla fibrillazione ventricolare: tale fenomeno colpisce pure il mondo dello sport dove molto spesso atleti, anche giovani, accusano improvvisi e gravi malori che esitano in un arresto cardiocircolatorio. In questi casi riuscire ad intervenire entro i primi 6 - 8 minuti con le tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l'apporto di un apparecchio defibrillatore (DAE) risulta determinante per garantire maggiori percentuali di sopravvivenza, nei casi di arresto cardiocircolatorio provocato da fibrillazione ventricolare (FV) e tachicardia ventricolare (TV) senza polso, allo scopo di prevenire, in caso di sopravvivenza dell'atleta all'arresto cardiocircolatorio, l'insorgenza dei gravissimi danni cerebrali permanenti che sono la causa di rilevanti disabilità fisiche e psichiche.

  

     

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