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Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile

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pubblicato il 7 luglio 2008  

Gli standard per lo scambio dei dati informatici tra i Vigili del Fuoco e altri organi che operano nel soccorso

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Con il decreto 17 giugno 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 154 del 3 luglio 2008 , sono stati stabiliti dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile gli standard che utilizzeranno i Vigili del Fuoco per lo scambio dei dati informatici delle proprie sale operative con gli altri organi che operano nel soccorso. Per la prima volta in Italia, un organo di soccorso apre le proprie risorse informatiche ai sistemi di altri enti che operano nel settore del soccorso e dell'emergenza, con il fine di migliorare sempre di più le capacità complessive dicooperazione, di pianificazione e di gestione.

Con il testo del decreto "Approvazione delle specifiche tecniche per la trasmissione dei dati ai fini della cooperazione applicativa con i servizi di emergenza" sono stati approvati gli allegati contenenti le modalità tecniche operative di attuazione del sistema di cooperazione. Nell'ottica dell'utilizzo di metodologie standard di interoperabilità informatica è stato utilizzato il formato standard CAP (Common Alerting Protocol), protocollo basato su XML, e "trasportabile" su Internet / Intranet attraverso la porta standard http (80) su TCP/IP. Questo standard, nato negli Stati Uniti, è stato recentemente utilizzato dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile nell'ambito del progetto Europeo REACT (www.react-ist.net ). Tale progetto, coordinato dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, è incentrato proprio sulle problematiche di trasmissione e scambio dati ai fini della cooperazione dei servizi di emergenza.

CAP è un formato semplice e flessibile di scambio dati digitale, aperto e non proprietario, per la collezione e la distribuzione di notifiche di sicurezza e avvisi di emergenza, su tutti i tipi di reti e sistemi di emergenza pubblici. CAP non si riferisce ad alcuna particolare applicazione o metodo di telecomunicazione ed è compatibile sia con tecniche emergenti, come i web services, sia con formati esistenti comprendenti SAME (Specific Area Message Encoding) usato per il"National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) Weather Radio" degli Stati Unitie l'"Emergency Alert System" (EAS), con le seguenti caratteristiche:

-Fornisce compatibilità con tutti i tipi di sistemi informativi e di pubblica emergenza, compresi quelli designati per popolazioni multilingue, o con particolari necessità di vario genere.

-Include elementi geospaziali in modo da consentire una individuazione flessibile ma precisa delle emergenze.

-Permette di specificare risorse digitali quali immagini e file audio associati all'incidente.

-Supporta vari meccanismi per assicurare l'autenticità, integrità e confidenzialità (ove richiesto) dei messaggi, includendo in particolare il lavoro della "OASIS Web Services Security" e del Comitato Tecnico PKI.

-Permette che i messaggi di emergenza vengano disseminati simultaneamente verso differenti sistemi, incrementando l'efficienza e la semplicità nella gestione delle emergenze.

Lo scopo del decreto è quello di ridurre al minimo le attività informatiche da attuare per consentire ai sistemi informativi di dialogare con quello dei Vigili del Fuoco. Pertanto, le Amministrazioni e gli Enti operanti nel settore del soccorso, nel caso intendano rendere i propri sistemi interoperabili con quelli dei Vigili del Fuoco, da oggi, potranno adottare uno standard di comunicazione condiviso e accettato a livello internazionale.

  

     

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