Storia
La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie. La sua nascita si può far risalire all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco.
Cenni Storici del Comando
I vigili del Fuoco sono presenti sul territorio con Direzioni Regionali e Comandi Provinciali. Con il Regio Decreto n. 333 del 27 febbraio 1939 viene istituito il Comando di 4/A categoria di Ragusa, gli verrà assegnata la denominazione di 68° Corpo dei Vigili del Fuoco, con il motto Inter flammas vivo, Vivo tra le fiamme.
I pompieri a Ragusa prima della nascita del corpo
Come nel resto d’Italia, anche a Ragusa i pompieri, fino al febbraio del 1939, costituivano una squadra specializzata nell’ambito nella Polizia Municipale. Solo nel 1935, a Ragusa, furono istituiti i Civici Pompieri. Nel neonato corpo furono inquadrati il maresciallo Sgarioto e i brigadieri Brugaletta e Vitale, comandate fu il capitano Domenico Ziino Colaninno. L’uniforme era nera.

Ragusa e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Nel 1939 con due concorsi furono assunti 29 Vigili Volontari, ai quali furono affiancati 4 autisti Vigili Permanenti e 4 unità transitate dal corpo dei Vigili Urbani. Tra gli effettivi, oltre al capo squadra Libero Fiornovelli (che dirigeva i VV. F.) e i già citati Brugaletta, Vitale e Sgarioto, c’erano Giambattista Nobile e Alessandro Vero. Nasce, così, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ragusa; si trattava di un Comando di IV classe. La sede della Caserma si trovava in via Carducci (si trovava all’attuale civico 104), un’area di espansione all’epoca solo parzialmente urbanizzata. Il Comando fu dotato di una autobotte SPA da 3800 litri e di alcune motopompe “a barella”. Come agli altri comandi, anche a Ragusa viene assegnato un numero identificativo (68°) e un motto in latino: Inter flammas vivo (Vivo tra le fiamme).

La visita di Giombini del 1941
Il 21 settembre del 1941, accolto dal Comandante Ziino Colaninno, il Direttore Generale Prefetto Alberto Giombini rese visita al Comando dei Vigili del Fuoco di Ragusa. Il Direttore Giombini già nel 1938 era stato chiamato dal Ministero dell’Interno a ricoprire la carica di Direttore Generale dei Servizi Antincendi. Il compito affidatogli era quello di organizzare un corpo nazionale e uniformare così gli eterogenei corpi comunali dei pompieri. Nel 1939 il Corpo era già operativo.
Gli anni di guerra
Alla fine del 1942 ad operare a Ragusa ci sono 13 unità permanenti e 79 volontarie, per un totale di 92. In questi anni la “paga” dei Vigili volontari ammontava a sole 30 lire lorde al mese e l’attività prevedevano regolari esercitazioni ginniche e sessioni formative, coordinate da un maresciallo in pensione, il torinese Vincenzo Mastrone. Comandante interinale continuava ad essere Domenico Ziino Colaninno, incarico che ricoprì fino al 1944, in qualità di ufficiale volontario richiamato in servizio continuativo.
I pompieri ragusani, come tutti i vigili del fuoco italiani, parteciparono attivamente nella protezione dei cittadini durante la Seconda Guerra Mondiale, collaborando con l’UNPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea). In fase organizzativa furono coinvolti nel tentativo, abbandonato definitivamente nell’ottobre del ‘42, di sbarco a Malta (la così detta Operazione C3 o, per i tedeschi, Hercules).
Verso la fine dello stesso 1942 l’organico del 68° Corpo VV. F. di Ragusa (come da Regio decreto) era costituito da 92 vigili: 13 vigili permanenti (1 Maresciallo di terza classe, un Brigadiere, 2 Vicebrigadieri, 3 vigili scelti e 7 permanenti) e 79 volontari. I pompieri erano armati con 40 moschetti 91, 15 pistole Beretta e 144 bombe a mano Breda e, nello spirito di Giombini, si impegnavano anche nelle attività sportive (Pugilato, Atletica pesante e leggera).
In quegli anni venenro attivati i distaccamenti di Pozzallo (dotato di una autobotte Fiat da 700 litri), di Comiso (il cui servizio era legato all’aeroporto militare “Magliocco”; dotato di una autobotte da 2500 litri) e quello di Vittoria con una autobotte da 3500 litri.
Nel 1944, dopo un esame, i Vigili del fuoco ragusani passano al ruolo dei permanenti agli ordini del nuovo Comandante, il capitano ingegner Emanuele Nicosia. Alla fine delle ostilità i distaccamenti di Vittoria, Pozzallo e Comiso saranno chiusi. Solo nel ‘46 verrà riaperto il distaccamento di Vittoria.
I Vigili del Fuoco ragusani dal dopoguerra a oggi
In più di ottant'anni di presidio sul territorio, innumerevoli sono gli interventi che hanno marcato la memoria della comunità iblea. Tra quelli di una certa rilevanza, per la complessità o per la unicità d'intervento, bisogna annoverare l'incidente occorso al pozzo petrolifero n. 9 di c.da Tabuna (novembre 1955). Il pozzo brucia per 15 giorni; in fine, grazie agli interventi congiunti dei Vigili e dei tecnici americani della società petrolifera (la Gulf Oil) si riesce a spegnere l'incendio: per contrastare la pressione sarà necessario coprire il pozzo con un "sarcofago" in cemento armato di diverse tonnellate.
Il primo intervento in mare risale al 1963. La notte del 4 giugno una nave greca, la Thomas A., 425 tonnellate di stazza con un carico di 1500 mc di legname, si arena a seguito di un violento incendio tra Marina di Ragusa e Punta Secca. Non appena avvertiti, i Vigili del Fuoco con a capo il Comandante Andò, si recano sul posto e con la collaborazione di alcuni pescatori riescono a soccorrere l'equipaggio. Le operazioni di spegnimento sono complicate dagli scoppi causati da un numero considerevole di fusti di nafta. Il coraggio e l'abnegazione dei vigili fa sì che il capitano della imbarcazione abbia parole di vivo elogio verso i pompieri ragusani.
Alcuni anni dopo la tristemente famosa tragedia di Vermicino, nel 1988, un caso analogo si ripropose nelle campagne di Comiso: una donna era caduta in un pozzo artesiano. Dai primi sopralluoghi ci si rese conto che la signora era deceduta. Nel giro di pochi giorni una squadra di Vigili di Ragusa progettò e realizzò un attrezzatura che permise il recupero della salma.
Nel corso della sua storia il Comando di Ragusa ha partecipato a numerosi interventi di soccorso e sostegno alle popolazioni colpite da calamità naturali. Basti, in questa sede, ricordare la tragedia del Belice nel 1968, il sisma in Friuli nel 1976 e quello dell'Irpinia e della Basilicata nel 1980.
Nel 1991 al distaccamento di Vittoria si aggiunge un nuovo presidio, il distaccamento di Modica. Successivamente, in concomitanza con l'apertura dell'aeroporto civile di Comiso "Pio La Torre", si aggiunge il distaccamento aeroportuale.