Storia
La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie. La sua nascita si può far risalire all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco.
1838-1842
Il corpo dei Pionieri-Pompieri
Nel 1838 il duca Francesco IV istituisce a Reggio il corpo dei Pionieri: si tratta di un corpo a carattere paramilitare, formato da operai, muratori, falegnami e fabbri. La compagnia dei Pionieri svolge compiti vari di pubblica utilità; a partire dal 1841-42 i Pionieri sono impegnati regolarmente nel compito di spegnere gli incendi e nella custodia e manovra delle pompe in possesso del comune di Reggio Emilia.
Il 24 febbraio 1842 il Comando Militare Estense, tramite un dispaccio, autorizza l'entrata in funzione del corpo dei "Pionieri-Pompieri"(così saranno chiamati in seguito).
1862 - 1863
Verso la formazione di un Corpo regolare
In seguito alle insistenti richieste del “capo pompiere onorario” Battista Strozzi e all’insediamento delle nuove strutture amministrative introdotte dal regno d’Italia, fra il settembre ed il dicembre del 1862 la giunta comunale, dopo varie sedute, approva un “Regolamento dei pompieri del comune di Reggio”. Il suddetto regolamento riceve riconoscimento ufficiale dal governo il 31 dicembre 1863(vedi foto).
Il corpo così regolamentato si compone di 24 guardie, 12 formano la Compagnia attiva e 12 la sussidiaria, tutti alle dipendenze di un comandante da scegliersi “nella persona dell’Architetto municipale od altro degli ingegneri del municipio”. Fra le guardie viene scelto un caposquadra e tutti obbediscono ad un sergente “nominato in seguito ad esame”. Il personale del corpo viene assunto dalla Giunta e deve possedere determinati requisiti morali e fisici.
Nel documento vengono inoltre regolamentati i diritti e doveri dei membri del corpo.
1872 – 1879
Fusione con le guardie municipali e accasermamento
Il 15 maggio 1872 il consiglio comunale si riunisce per deliberare la fusione del corpo dei pompieri con quello delle guardie municipali. La proposta, messa ai voti, passa con rilevante maggioranza dei consiglieri, favorevoli sia alla fusione dei due corpi che all’accasermamento delle guardie.
L’unificazione del corpo, l’accasermamento, la consistenza numerica e la presenza di un solo sergente senza nominare sottocapi, incontrano l’approvazione di una larga maggioranza del consiglio.
Sette anni dopo, nel 1879, si procede a nuove deliberazioni e all’approvazione di un regolamento che modifica quanto stabilito nel ‘72: gli aspiranti al posto di allievo devono avere età compresa fra i 17 e i 24 anni, non essere mai incorsi in processi penali, saper leggere e scrivere, avere statura non inferiore a m. 1,60 ed infine essere celibi con l’intenzione di restarlo.
1920 – 1930
La nuova professionalità dei vigili del fuoco
Durante il ventennio fascista nasce la figura del “vigile del fuoco”, come viene anche ufficialmente chiamato, con chiara allusione ai vigiles romani, lasciando alle spalle il “pompiere” dei tempi precedenti, spesso artigiano tuttofare, tenuto alternativamente a manovrare pompe da incendio e a svolgere funzioni di guardia municipale.
Il servizio antincendio acquista la fisionomia professionale che gli è propria, attraverso un’opera di addestramento e la fornitura di un’attrezzatura adeguata; i decreti del 1935 e del 1939 stabiliscono che tutto ciò che riguarda il servizio antincendio passa alle dirette dipendenze del Ministero degli Interni.
I pompieri di Reggio l’8 ottobre 1922 esordiscono al convegno pompieristico, per la prima volta a carattere regionale, ospitando oltretutto la manifestazione al campo sportivo della “Vigor”. Grazie a questa partecipazione, come si evince da “Il Giornale di Reggio”, cambia la concezione che i cittadini reggiani hanno dei vigili del fuoco, in precedenza non considerati come un vero e proprio corpo, ma percepiti come vigili urbani tuttofare.
Fonti
"Storia dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia", Luisa Bosi Bianchini, ricerca iconografica di Lauro Vecchi, Tecnograf 1984.