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Storia

 27 "Vitam trepidis ago in rebus"

 

LA STORIA DEI VIGILI DEL FUOCO

La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie. La sua nascita si può far risalire all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco. 

La storia dei Vigili del fuoco di Cremona dalla fine del 1700 ai giorni nostri.1 Una storia inedita poco conosciuta fatta di uomini, organizzazione, servizio, umanità ed eroismo. È la storia di un rapporto a tratti conflittuale con la città di Cremona e la sua amministrazione che inizia con dei lavoratori che non si chiamavano pompieri ma semplicemente operatori, poi veglianti pompieri e nei progetti di istituzione di un Corpo Municipale anche zappatori. Nel 1789 con avviso in tutti i luoghi pubblici venne emanato il “regolamento” antincendio della città di Cremona. E nell'aprile del 1939 venne emanato una corrispondenza ufficiale dal termine "Pompiere" a passare al termine di "Vigile del Fuoco". 
La storia e la cronaca dei Vigili del Fuoco di Cremona passa da avvenimenti come diversi incendi importanti avvenuti in città e tra questi quello catastrofico del padiglione realizzato in Piazza Roma per l’Esposizione Industriale del 1880. Notevole l’incendio del 1896 al Teatro Ricci, che poteva contenere fino a 1500 persone, oppure il rogo al Mulino Rapuzzi, accaduto nel 1921 o quello al Pastificio Sartori scoppiato nel 1925. La storia cittadina viene raccontata anche attraverso altri incendi, forse meno importanti ma che rimandano ad antichi spazi: botteghe, fabbriche, fienili e cascinali, quest’ultimo ubicati nello spazio periferico della città ed altri nel territorio provinciale. Molti avvenimenti hanno segnato in maniera importante l’evoluzione dell’organizzazione del servizio antincendio e di soccorso il rapporto alla città.

Esso comprendeva una rete territoriale diffusa di piccoli depositi per le attrezzature da usare in caso di incendio, la formazione e l’addestramento del personale, le nuove macchine idrauliche e le autopompe ad intervento, la disciplina e le procedure operative, i presidi di vigilanza.

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Le attrezzature pompieristiche 

Allo stesso modo vennero definite le prime misure di prevenzione che ad esempio in ambito rurale furono la costruzione di muri tagliafuoco, visibili ancora oggi in alcune cascine, tra il fienile e le case di abitazione; tra le pareti che sorreggono i barchessali sono ancora visibili, inoltre, aperture con fori di ventilazione per far circolare meglio l’aria ed evitare processi di autocombustione tipici del fieno.

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GIUSEPPE SCANDOLARA

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Monumento di Giuseppe Scandolara realizzata dallo scultore Aldo Balestreri nel 1914

Non mancano le storie di umanità ed eroismo come quella di Giuseppe Scandolara appartenente al Corpo dei Pompieri Municipali di Cremona che nel luglio 1913 si tuffò nel Po per soccorrere un amico in procinto di annegare, riuscendo a salvarlo senza però poter riemergere dai gorghi del fiume. I colleghi scandagliarono il fiume nei giorni successivi. Il suo corpo senza vita fu ritrovato tre giorni dopo. Per le sue esequie fu organizzato un solenne funerale pubblico, a carico del comune che vide la partecipazione di tutte le Autorità istituzionale ma soprattutto di tantissimi cittadini cremonesi, commossi dal gesto di umanità. Nei viali del cimitero di Cremona un’opera marmorea realizzata meno di un anno dopo la tragedia dell’artista Aldo Balestreri lo ricorda ancora oggi. Ma è alla vigilia del secondo conflitto mondiale, nel 1939, che comincia un’altra storia: i pompieri comunali diventarono il 27° Corpo Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cremona. Le fonti storiche documentano una fase di crescita e rinnovamento, di incremento di uomini, mezzi e attrezzature, di riorganizzazione e impegno di guerra per fronteggiare, a Cremona, come in altre città, gli effetti devastanti dei bombardamenti aerei a supporto della popolazione civile. Nasceva già in quel tempo a Cremona e più in generale in Italia come in tutta Europa la Civil Defense. I colleghi di quel tempo furono anche “eroi per la libertà", poiché quello subito da: Cerani Odoardo, vigile permanente; Azzali Guido, vigile volontario ordinario; Agazzi Domenico, vigile provvisorio; Rusinenti Luigi, vigile provvisorio tutti fucilati dai tedeschi il 27 aprile 1945 in località Bagnara nei pressi di Bonemerse; fu un vero e proprio martirio.

CASERMA PORTA VENEZIA

CASERMA PORTA VENEZIA

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Caserma dei Vigili del Fuoco di porta Venezia

Nel 1927 era avvenuto
lo spostamento del Comando nella nuova caserma di Porta Venezia che venne via via migliorata per gli spazi a disposizione dei pompieri. La Caserma capoluogo era fulcro di un sistema territoriale composto dalle sedi distaccate di Crema, Casalmaggiore, Soresina, Rivolta d’Adda e Castelleone. Questa nuova organizzazione consentiva un più moderno ed efficiente sistema di risposta e soccorso non solo per gli incendi ma anche per le calamità naturali di vario tipo. Sono anni di crescita e miglioramento per i mezzi, le attrezzature e le risorse umane. Nel 1950 viene riconosciuto per legge il servizio dei volontari ausiliari nel corpo dei Vigili del Fuoco come servizio di leva. Il 1951 è l’anno dell’alluvione del Polesine e anche del territorio cremonese, il Comando di cremona fu impegnato per settimane nelle operazioni di soccorso e assistenza alla popolazione colpita, i Vigili del Fuoco si prodigarono con diverse centinaia di salvataggi di famiglie e di messa in salvo di beni di ogni genere, preziosi per il sostenimento. Con la smilitarizzazione del 1961 si è dato vita ad un unico Corpo Nazionale a carattere civile suddiviso in Comandi provinciali. Sono gli anni del miracolo economico, della ricostruzione, della crescita e dell’industrializzazione che determina nuove esigenze di sicurezza. Il Corpo Nazionale risponde a queste esigenze con un modello organizzativo rinnovato e potenziato, con moderne attrezzature e strumentazioni per fronteggiare nuovi rischi quali ad esempio quello chimico. Sono gli anni della Guerra Fredda e anche a Cremona venne dotata di strumentazione fissa e mobile per la rivelazione ed il controllo della radioattività in caso di incidenti ed eventi di natura nucleare. Nel 1964 vengono istituite le Colonne Mobili pronte a mobilitarsi velocemente in caso di calamità naturale sul territorio regionale, nazionale e internazionale. Un dispositivo di soccorso, integrato, oggi con le nuove specializzazioni operative, che è in grado di attivarsi in brevissimo tempo e dispiegare tutta la potenzialità di soccorso non solo per le calamità naturali ma anche per tutte le tipologie di rischio. In questa nuova organizzazione Cremona partecipa con i suoi operatori ed insieme ad altri comandi alle principali catastrofi che hanno colpito l’Italia.

 Il 14 giugno 1914, fu la festa durante la quale venne inaugurata la bandiera del “civico corpo” dei pompieri.

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Friuli,1976,da Sx un caporeparto del Comando di Pavia con il Vigile del Fuoco del Comando di Cremona
  • 1966:durante l’alluvione di Firenze i vigili del fuoco di cremona furono in prima fila e rimasero nella città per un mese, con i vigili arrivati ad ogni parte d’Italia ed anche d’Europa;
  • 1968:14 gennaio, i vigili cremonesi operano per vari giorni nella valle del Belice, in Sicilia per il terremoto;
  • 1976:7 Maggio, i Cremonesi partono per il terremoto del Friuli, fra questi il capo squadra, Renato Ferrini che scrisse un diario di quest’esperienza. In appendice lo stralcio di una pagina scritta proprio durante l’intervento  in Friuli; 
  • 1980:terremoto dell'Irpinia e delle Basilicata. Il Commissario della protezione Civile Giuseppe Zamberletti concede hai vigili del fuoco di Cremona un diploma di benemerenza con medaglia d'oro;                                                                       
  • 1985:19 luglio, disastro della Val di Stava in Trentino con i vigili impegnati nei soccorsi;
  • 1987:i vigili di Cremona partecipano ai soccorsi per l’alluvione in Valtellina;
  • 1994:alluvione in Piemonte ma anche nel territorio provinciale cremonese;
  • 1997:i vigili partecipano ai soccorsi per il terremoto dell’Umbria e delle Marche;
  • 2000:alluvioni, anche nel territorio cremonese, i vigili del fuoco di Cremona sono impegnati;
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Sommo con Porto sommerso 
  • 2004:terremoto nell’area bresciana con campo base a Salò;
  • 2009:partecipazione ai soccorsi durante il terremoto all’Aquila
  • 2012:29 maggio terremoto nell’Emilia con la partecipazione di sezioni operative;
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Sul canotto dei Vigili del Fuoco, il caposquadra, l'ex Ministro dell'industria e l'ex sindaco di San Daniele Po  
  • 2016:partecipazione ai soccorsi per il terremoto del Centro Italia,
  • 2020:partecipazione ai soccorsi per l’alluvione in Piemonte e Liguria.

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ALBO COMANDANTI COMANDO VV.F CREMONA

Albo comandanti

ALBO COMANDANTI COMANDO VV.F CREMONA.pdf (371 KB)

La storia del Corpo

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