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Storia del Corpo dei Vigili del Fuoco

                                               

La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie. La sua nascita si può far risalire all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco.
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                                                                   I POMPIERI NELLA CITTA’ DI LODI

Le prime notizie

A Lodi, come nel suo circondario, si inizia a discutere della lotta agli incendi con le disposizioni emanate dal governo austriaco, in particolare con l’editto del 26 settembre 1876 vengono invitate le Regie Intendenze Politiche provinciali a volersi attivare per prendere le opportune misure per contrastare il grave problema degli incendi.

All’interno delle “ istruzioni generali”, indirizzate alle Provincie del regno,  viene specificato di provvedere all’acquisto di macchine idrauliche per lo spegnimento degli incendi nelle città ancora sprovviste e di redigere un regolamento sul comportamento da adottarsi in casi d’incendio.

La città di Lodi si dotò di una di queste macchine per l’estinzione degli incendi nel 1787, macchine di nuova invenzione che andarono a facilitare le operazioni di spegnimento che fino ad allora venivano svolte lanciando l’acqua sulle fiamme utilizzando mezzi di fortuna come secchie e recipienti domestici vari. Queste innovative macchine sfruttando la forza delle braccia di almeno sei individui erano in grado di mettere in pressione l’acqua e spingerla tramite rudimentali manichette di cuoio dotate di ugelli d’ottone sulle fiamme.

Disegno in sezione di una pompa idraulica per l’estinzione degl’incendi risalente al XVIII secolo


        Disegno in sezione di una pompa idraulica per l’estinzione degl’incendi risalente al XVIII secolo

 

 

Sebbene sul finire del XVIII secolo a Lodi fosse presente almeno una di queste macchine, non esiste ancora nessun corpo di pompieri organizzato Nel 1788 viene emanato dal comune un regolamento contenente le “ regole per li casi d’incendio” al quale i cittadini dovevano attenersi qualora fosse scoppiato un incendio. I cittadini quindi  dovevano  assumere un certo comportamento per collaborare con  le truppe militari, presenti in buon numero in città  ed con i Reali Carabinieri. Per  l’utilizzo della macchina idraulica, per sottrarre al fuoco maggior materiale possibile venivano assoldati i facchini mentre per alimentate le pompe con l’acqua necessaria ci si serviva dei brentatori.  Agli individui sopracitati veniva riconosciuto un indennizzo.

La figura del pompiere per il momento non compare ancora.

La macchina era custodita presso i magazzini comunali dei foraggi attigui al broletto.

 

I primi regolamenti del servizio dei pompieri

Nel 1844 venne deliberato il regolamento per il servizio di spegnimento degli incendi, e successivamente nel 1850 il regolamento da applicarsi al custode e manutentore delle macchine idrauliche della città di Lodi.

Nel 1866 risultano in dotazione ai pompieri di Lodi quattro macchine idrauliche, di cui una su carro a quattro ruote impiegata per accorrere agli incendi fuori città. Tutte le macchine erano custodite in un deposito ubicato in piazza del mercato presso i magazzini comunali.

Col passare degli anni furono adottati altri regolamenti che apportarono ad un miglioramento del servizio dei pompieri, uno nell’anno 1875 ed uno successivo nel 1897.

Sul finire del 1800 prestavano servizio dodici pompieri effettivi coadiuvati da dieci pompieri volontari allievi che potevano a loro volta passare al ruolo effettivo qualora si fossero liberati dei posti. Nel 1895 la città di Lodi si doto di una innovativa pompa azionata a vapore, macchina assai efficace e fra le più potenti in commercio all’epoca. Tale pompa andò  ad affiancare le cinque manuali ancora efficaci.

 

La pompa a vapore Shand Mason acquistata dalla città di Lodi nel 1895

                       La pompa a vapore Shand Mason acquistata dalla città di Lodi nel 1895

 

 

Il corpo di guardia consistente in due stanze, una delle quali adibita a dormitorio con cinque posti letto era ubicata nell’edificio delle carceri in piazza Mercato all’angolo con via Volturno, poco distante dal magazzino delle pompe manuali mentre la pompa a vapore era collocata in un locale con l’uscita carraia in corso Umberto.

 

 

Il Corpo dei Pompieri della Regia città di Lodi nel 1909

                                        Il Corpo dei Pompieri della Regia città di Lodi nel 1909

 

Nel dicembre del 1910 il corpo dei pompieri venne sciolto per essere poi ricostituito con nuovo regolamento nel mese d gennaio del 1911. L’orgnico fu aumentato e comprendeva sedici pompieri effettivi più nove allievi pompieri.La motorizzazione

Nell’anno 1925 la città di Lodi dotò il corpo dei pompieri di un autocarro munito di motopompa, fu l’inizio della motorizzazione.

Anche la pesante pompa a vapore venne adattata con ruote pneumatiche in modo da poter essere trainata dal nuovo autocarro anziché dai cavalli, le vecchie pompe manuali vennero dismesse.

Prospetto del nuovo edificio comunale, il fabbricato più basso sulla sinistra venne destinato al Corpo dei Pompieri

Prospetto del nuovo edificio comunale, il fabbricato più basso sulla sinistra venne destinato

al Corpo dei Pompieri

 

 Nel 1928 venne inaugurata la nuova caserma sorta in piazza Mercato al posto delle vecchie carceri, i vecchi  locali adibiti a corpo di guardia e deposito dei pompieri si erano rivelati ormai angusti e non più idonei a contenere i più ingombranti mezzi a motore.

 

 

Foto sede 1929

                                                                         Foto sede 1928

 

 

Gli automezzi nella sede di piazza Mercato nel periodo bellico, a sinistra l’autocarro pompa  fiat e a destra l’autopompa Isotta Fraschini

Gli automezzi nella sede di piazza Mercato nel periodo bellico, a sinistra l’autocarro pompa  fiat e

 a destra l’autopompa Isotta Fraschini

 

Il castello di manovra nel cortile della Prefettura, adiacente la caserma

                       Il castello di manovra nel cortile della Prefettura, adiacente la caserma

 

                                                                   Il Corpo Nazionale

 

Con il Regio Decreto Legge del 10 ottobre 1935 n. 2472 venne istituito  il Corpo Pompieri posto alla diretta dipendenza del Ministero dell’Interno. Il Corpo  si articolava  sul territorio nazionale in Corpi provinciali aventi sede nei capoluoghi di provincia mentre nei centri urbani maggiori erano previsti distaccamenti provinciali.

Di fato cessarono di esistere tutti corpi comunali dei pompieri alle dipendenze dei singoli municipi. Anche al corpo dei civici pompieri di Lodi toccò la stessa sorte, diventando distaccamento provinciale del 52° Corpo vigili del fuoco di Milano  prevedendo in servizio personale permanente coadiuvato da personale volontario.

Nel restante territorio Lodigiano molti corpi comunali dei centri minori cessarono di esistere in quanto la riforma prevedeva di mantenere solamente i corpi ubicati nei comuni più importanti ai quali vennero assegnate le rispettive zone di competenza in funzione della distanza chilometrica.

In questi distaccamenti  dislocati nei comuni di Casalpusterlengo, Codogno, Borghetto  lodigiano, San Colombano al Lambro e Sant’Angelo Lodigiano venne mantenuto solo il personale volontario.

Successivamente con Regio Decreto Legge 1021 del 16 giugno 1938 la denominazione pompieri fu abolita in favore di quella di Vigili del Fuoco.

Il 27 febbraio 1939 con il Regio Decreto Legge n. 3333 nasce ufficialmente il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Il nuovo assetto normativo e organizzativo del servizio antincendi fu fissato dalla Legge n. 1570 del 27 dicembre 1941.

Durante il secondo conflitto mondiale tutto il personale volontario venne mobilitato in servizio permanente per far fronte alle esigenze belliche, i vari distaccamenti provinciali furono potenziati raddoppiando le squadre in servizio in modo da poter garantire una squadra sempre pronta per accorrere in supporto alla città di Milano durante i massicci bombardamenti, ed una squadra per le emergenze locali.

Terminata la guerra il personale fu smobilitato ed i distaccamenti di Casalpusterlengo, Codogno e Sant’Angelo Lodigiano tornarono a carattere volontario, mentre quelli di Borghetto Lodigiano, e San Colombano vennero soppressi in quanto fu ritenuto che la loro esistenza non fosse più necessaria.

 

L’autopompa Isotta Fraschini 8B disco 16 del distaccamento di Lodi fotografata al castello di manovra di via Colleoni a Milano durante l’addestramento nel periodo bellico.

L’autopompa Isotta Fraschini 8B disco 16 del distaccamento di Lodi fotografata al castello di manovra di via Colleoni a Milano durante l’addestramento nel periodo bellico.

 

Nell’anno 1962  venne ultimata la nuova sede  del distaccamento sita in via Cadamosto, la vecchia sede di piazza Mercato era ormai diventata inadeguata ad ospitare i mezzi a disposizione ed anche gli spazi riservati al personale si erano resi insufficienti.

 

 

Foto di Via Cadamosto

                                                                  Foto via Cadamosto

 

Nel 1968 anche il distaccamento di Codogno  cessò di esistere e la sua zona di competenza venne aggregata a quella del vicino distaccamento di Casalpusterlengo.

 

 

La nascita del Comando Provinciale vigili del fuoco di Lodi

 

Con l’emanazione del D.L. 6 marzo 1992 n° 251 in attuazione della Legge 8 giugno 1990 n°142 veniva istituita la Provincia di Lodi. Successivamente con Decreto del Ministero dell’Interno  del 18/01/1996, veniva istituito il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Lodi. Il neonato Comando Provinciale venne articolato con una sede centrale a Lodi e due distaccamenti volontari rispettivamente a Casalpusterlengo e a Sant’Angelo Lodigiano.

Nel 1998 furono avviata la costruzione della nuova sede centrale in viale Piacenza, i cui lavori terminarono nel 2006.

 

I Comandanti

                                                                           I Comandanti

 

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