
Storia
La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie, risalendo all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco. Per saperne di più, clicca qui.
Albo d’Oro dei Comandanti dei Vigili del Fuoco di Lucca
"Animum meum periculum alit"

Il Percorso Storico dei Vigili del Fuoco di Lucca
Il percorso dei Vigili del Fuoco di Lucca è caratterizzato da una serie di evoluzioni e trasformazioni nel corso dei secoli.
Originariamente, nel XIX secolo, seguendo il modello delle grandi città italiane ed europee, furono costituiti i Corpi dei Pompieri anche nei piccoli centri, con l'intento di garantire un servizio antincendio efficiente. Questi Corpi, gestiti dalle amministrazioni municipali, avevano ciascuno il proprio regolamento, come nel caso del Regolamento del Corpo dei Pompieri di Lucca, approvato nel 1892.
Riconoscimento Nazionale nel 1935 e Definizione delle Finalità nel 1939
Nel 1935 si riconosce a livello nazionale la necessità di avere un Corpo Nazionale dei Pompieri, articolato su base provinciale e coordinato dal Ministero dell'Interno, come evidenziato dal Decreto legislativo n. 2472. Tuttavia, è solo nel 1939, con il Regio Decreto Legge n. 333, che vengono precisate in modo chiaro e sistematico le finalità del neodenominato Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Pianificazione Organizzativa del 1941
La definitiva pianificazione organizzativa viene raggiunta nel 1941 con la Legge 1570, che individua con chiarezza i compiti istituzionali e disciplina l'organizzazione e i servizi antincendio del Corpo dei Vigili del Fuoco.

Riordinamento del 1961 e Creazione del Corpo Nazionale
Nel 1961, con l'emanazione della Legge 469, si assiste a un riordinamento dell'impianto organizzativo e strutturale. In questa fase, vengono soppressi i vari Corpi a livello provinciale, dando vita a un unico Corpo Nazionale organizzato in Comandi Provinciali, con lo scopo di migliorare l'efficienza e la coordinazione delle attività antincendio su scala nazionale.
Ampliamento dei Compiti nel 1970
Un ulteriore passo significativo avviene nel 1970, con la costituzione della Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendi, che porta all'ampliamento dei compiti e a una più dettagliata articolazione del Corpo dei Vigili del Fuoco.
Alluvione in Versilia (1996)
Il 19 giugno 1996 alle 6 del mattino, sul crinale tra l'Alta Versilia e la Garfagnana, sulle montagne del Corchia e della Pania, del Forato e del Procinto, e nelle strette gole che vi si insinuano, il cielo cominciò a tuonare mentre l'acqua venne giù a scrosci sempre più fitti, si trattò di un acquazzone dovuto all'impatto di aria calda venuta dal mare con quella, assai più fredda, che sovrastava le cime delle Apuane, il classico temporale estivo, sfuggito alle previsioni, tanto ridotto era il perimetro su cui insistette: le cime e le ripide pendici delle montagne, sul versante garfagnino, sopra a Fornovolasco, e su quello della valle senza nome che finisce a Cardoso, nei comuni di Stazzema e di Serravezza. Un perimetro di due chilometri per dieci, a esagerare, è piovuto per dodici ore di seguito, alle ore 13.50 l'alluvione raggiunse la massima intensità, alla fine si calcolò che erano piovuti 482 millilitri, mezza tonnellata d'acqua per ogni metro quadro.
Su Cardoso, portati dalle acque, piombarono 2.200.000 metri cubi di detriti. Fango, pietre e grandi massi, interi castagneti, a ondate successive. L'acqua piovana aveva gonfiato a dismisura i rivi che scendono dalle montagne fino a diventare cascate il cui urto aveva sbranato le pendici dei monti, dalla Pania al Forato, precipitandole dabbasso, nella ridotta conca dove confluiscono i torrenti Capriola, Farneto e Vezza, tra le case di Cardoso. Disintegrato il paese, la valanga d'acqua e di fango era straripata lungo tutta la valle, fino a Serravezza e poi nella piana versiliese e fino al mare. La valanga aveva viaggiato alla velocità di dieci metri al secondo: così aveva travolto tutto ciò che si trovava sopra l'alveo del Vezza, i ponti e le fiancate della strada, le massicciate, le case fino a tre piani, lo storico Albergo Milani al Ponte Stazzemese, i magazzini e le segherie, per inondare poi la pianura fino a sfondare la via Aurelia e scardinare il terrapieno della ferrovia Pisa-Genova. Fino alle passeggiate lungomare e aveva portato con sé la gente.
Nel tardo pomeriggio del 19 giugno si cominciò a scavare con tutti i mezzi. A Fornovolasco, a Cardoso e lungo tutta la stretta valle coperta da dieci metri di fango, di pietre e di alberi. Ma di ciò che era stato colpito dalle valanghe prodotte dal diluvio non si trovò niente, nessun corpo, nessun oggetto caro, nessun mobile. Scavando e dragando, ancora la mattina del giorno dopo mancavano all'appello quindici persone e decine e decine di edifici, dei seicento colpiti. La ricerca dei corpi e delle cose durò molto tempo, quanto ce ne volle perché il mare cominciasse a restituirli.
Alla fine il tragico bilancio dell'alluvione fu di 13 morti e un disperso, paesi distrutti e isolati, oltre 3.500 famiglie coinvolte, danneggiate circa 4.000 abitazioni e centinaia di imprese industriali, artigianali, agricole e commerciali, distrutte decine di chilometri di strade comunali, provinciali e della statale Aurelia e interrotta la linea ferroviaria Genova-Roma, nel tratto tra Massa e Pisa.
Tragedia di Viareggio (2009)
Alle ore 23.48 del 29 giugno 2009, un'esplosione ha sconvolto la tranquilla cittadina di Viareggio. L'evento è stato causato dall'innesco di una nube di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) fuoriuscita da uno dei convogli di ferrocisterne trasportanti GPL, distante circa 1 km dalla stazione ferroviaria. Il carico proveniva da Trecate (NO) ed era diretto a Gricignano (CE).
L'incidente ha provocato numerose vittime e feriti, alcuni dei quali in modo grave. Più di 300 Vigili del Fuoco provenienti da tutti i Comandi della Toscana, oltre che dall'Emilia Romagna e dalla Liguria, sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso. Gli esperti dei nuclei NBCR (nucleare biologico chimico radiologico) sono stati inviati da Venezia per supportare le operazioni.
Al luogo dell'incidente si sono recati il Ministro dell'Interno Roberto Maroni, il Capo del Dipartimento Prefetto Francesco Paolo Tronca e il Capo del Corpo Nazionale VV.F. Ing. Antonio Gambardella. Il Direttore Centrale per l'Emergenza Ing. Sergio Basti ha coordinato le operazioni dal Centro Operativo Nazionale presso il Viminale.
Durante la notte, le operazioni di travaso del GPL rimasto nelle ferrocisterne non esplose sono state completate. Le squadre speciali del nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco, provenienti da Milano, Venezia e Roma, hanno effettuato con successo il travaso del GPL in altre ferrocisterne.
Nel frattempo, i Vigili del Fuoco hanno continuato a scavare tra le macerie di via Ponchielli a Viareggio, alla ricerca di eventuali sopravvissuti o persone disperse.
Il Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Francesco Paolo Tronca ha elogiato l'immediatezza e l'efficacia dell'intervento dei Vigili del Fuoco durante una riunione interforze.
Nella giornata della tragedia, sono giunti sul luogo del disastro il premier Silvio Berlusconi, insieme al Ministro dell'Interno Roberto Maroni, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli e al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, per monitorare personalmente l'evolversi dei soccorsi.
Evento Sismico in Garfagnana e Lunigiana (2013)
Proseguono gli interventi dei Vigili del Fuoco in seguito all'evento sismico di magnitudo 5.2, registrato alle ore 12.33 del 21 giugno, che ha colpito le province di Lucca, Massa Carrara e La Spezia, fortunatamente senza provocare vittime o ingenti danni.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato alle ore 16.40 di ieri 30 giugno una scossa di magnitudo 4.4, profondità 9.8 Km., che è stata nettamente avvertita dalla popolazione. Di conseguenza, è stata effettuata una ricognizione aerea nella zona dal Reparto Volo di AREZZO e una ulteriore verifica di stabilità in un fabbricato già reso inagibile in precedenza nel comune di Minucciano. Sono stati dislocati nei comuni di Fivizzano e Casola due automezzi UCL.
Il Comando Provinciale di Lucca ha effettuato 467 interventi ed attualmente rimangono da evadere ancora 40 richieste di verifica. È presente un Posto di Comando Avanzato con UCL a Minucciano ed un Centro Operativo Mobile a Castelnuovo in Garfagnana.
A più di due settimane dal sisma dello scorso 21 giugno in Garfagnana, sono stati effettuati quasi 600 interventi nella zona dell'alta Garfagnana, di cui circa 450 verifiche statiche dalle quali sono scaturiti più di 80 provvedimenti di inagibilità totale o parziale.
È stata immediatamente avviata la collaborazione con la locale Soprintendenza ulteriormente rinsaldata dai recenti accordi a livello Nazionale. Già nell'immediatezza dell'evento si è stabilito un contatto che nelle giornate successive, avuta certezza della dimensione dell'evento ha consentito le necessarie valutazioni sull'attività indirizzata alla salvaguardia del patrimonio di interesse storico presente nella valle. Sono stati avviati e sono attualmente in corso sopralluoghi congiunti tra tecnici dei Vigili del Fuoco e della Soprintendenza.
Tra l'altro, si è reso necessario procedere ad interventi di realizzazione di opere provvisorie a salvaguardia di alcuni elementi fissi all'interno della Chiesa di S. Anastasio a Piazza al Serchio. In particolare, si è provveduto alla protezione di un dipinto su supporto fisso (trittico) ed alla messa in sicurezza di un grande organo del '700, condotta da una squadra ed un tecnico VVF, che hanno progettato e realizzato una struttura provvisoria che ingabbiando l'organo lo protegge dalla eventuale caduta di elementi costruttivi pericolanti della Chiesa.
Moto Raduno in Celebrazione degli 80 Anni dalla Fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (2019)
Sabato 22 giugno, per celebrare gli 80 anni dalla fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Moto raduno provinciale ha dato inizio alle manifestazioni commemorative.
Organizzato dall'Associazione motociclisti Vigili del Fuoco, il raduno ha visto la partecipazione di motociclisti provenienti da tutto il territorio. Il percorso è partito dalla Sede del Comando provinciale, con i centauri che hanno fatto sosta al Forte prima di dirigersi verso Torre del Lago. Infine, il raduno ha concluso il suo percorso in via Ponchielli, dove è stato reso omaggio alle 32 vittime della strage di Viareggio.