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da Martinucci

I Vigili del Fuoco di Firenze

Le origini: la Militia Vigilum dell'Imperatore Augusto

La storia dei Vigili del fuoco ha radici millenarie. La sua nascita si può far risalire all’istituzione della Militia Vigilum dell’Imperatore Augusto. Da allora, attraverso l’evoluzione di nuove professionalità e dalle esperienze spesso nate durante e a seguito di gravi eventi calamitosi, il Corpo Nazionale è diventato, per come lo conosciamo oggi, un vero e proprio unicum nel panorama internazionale dei Vigili del Fuoco. Per saperne di più, clicca qui.

I Vigili del Fuoco di Firenze. Dal 1316 a oggi...

 Nella città di Firenze, già prima dell' anno mille esisteva un servizio organizzato contro gli incendi ma il primo documento ufficiale su tale servizio è un decreto del Comune di Firenze del 1316 in cui si danno precise istruzioni per lo spegnimento degli incendi.

L'opera di soccorso e spegnimento era svolta da volenterosi cittadini (muratori, fabbri ,falegnami.etc.) che, riuniti in squadre per ogni quartiere della città, intervenivano con gli attrezzi propri del loro mestiere. Ben presto però questa prima rudimentale organizzazione rivelò i suoi limiti sia per la scarsezza di mezzi che per la mancanza di disciplina e coordinamento tra le squadre.

Fu nel 1416 che il Comune di Firenze realizzò una regolare ed organica formazione, detta Guardia del Fuoco, costituita da quattro squadre di dieci uomini ciascuna (una per quartiere) dislocate in altrettanti fondi muniti di depositi per gli attrezzi (secchi, mastelli, fistole, asce, scale, coperte, ecc.). Il capo di ogni squadra veniva chiamato Capodieci, gli altri Maestri e Manovali. Oltre alle Guardie propriamente dette scelte tra i mestieri, erano aggiunti dei porti” e dei “lanternari”, quest'ultimi addetti all' illuminazione dei luoghi dell’intervento con l'uso di fiaccole e torce. Faceva parte della Guardia anche un Notaio che, accorso sul luogo dell' incendio, aveva il compito di deferire al Gonfaloniere di Giustizia, per i provvedimenti disciplianari del caso, le Guardie che non si erano presentate sul servizio.Tutti i componenti della Guardia del Fuoco venivano eletti dai Gonfalonieri della città ogni quattro mesi e potevano essere rieletti. La prima sede dell'organizzazione fu stabilita nella torre che sorgeva presso l'angolo del Ghetto, in faccia a Santa Maria del Campidoglio.

Il Capodieci ed i Maestri indossavano una veste di cuoio che recava sul davanti una mannaia e sul dietro il segno distintivo del quartiere: S.GIOVANNI: Battistero e chiavi, S.MARIA NOVELLA: Sole giallo, S.CROCE: Croce gialla, S.SPIRITO: Colomba bianca con raggi.

Stemmi dei quartieri storici di Firenze

I manovali non avevano una veste di cuoio ma portavano sulla testa una celata di ferro, al pari di tutti i componenti della Guardia del Fuoco. I porti avevano una uguale veste di cuoio ma avevano dipinto davanti e dietro una secchia.

Questa organizzazione del servizio antincendi, oggetto di particolare attenzione da parte dei governanti, rimase invariata per vari secoli anche se, con le alterne fortune e vicende del Comune, il funzionamento vide fasi di maggiore o minore efficienza.

Nell'anno 1760, sotto il granducato lorenese, venne trasformata l'organizzazione del servizio, pur mantenendole il nome di Guardia del Fuoco.

Nel 1809, sotto l'impero napoleonico, viene ancora una volta riformata tutta l'organizzazione. La guardia del Fuoco cambia il suo vecchio e pur tanto glorioso nome e diventa "Compagnia dei Pompieri di Firenze" secondo il modello importato dalla Francia. Sempre in quell’anno si ebbe lo spostamento dell’arsenale dal Palazzo della Ruota dei Giudici, sul Lungarno ai locali prospicienti la piazza di San Biagio.

La Compagnia, la cui organizzazione si ispirava a quella dei corpi militari francesi, vede accrescere i suoi compiti di istituto nei vari settori della vita cittadina giungendo a svolgere una vera e propria attività di polizia e guardiania municipale per la prevenzione dei disordini pubblici e delle azioni illecite di varia natura, attuata attraverso un servizio di ronda e perlustrazione diurna e notturna. Oltre a ciò si attribuirono alla Compagnia altre incombenze: sorveglianza alla pesa pubblica nel mercato delle carni; consegna di messaggi e disposizioni per conto della municipalità; vigilanza nei giorni di festa sul buon ordine e la pubblica sicurezza al Bagno della Vagaloggia, che fu il primo bagno pubblico sull’Arno; vigilanza sul carro di San Giovanni – fino all’esaurimento dei fuochi – durante le celebrazioni del Sabato Santo; prevenzione di incendi nel caso di rappresentazioni teatrali in edifici e palazzi privati; controlli su cappe, camini, forni, depositi di materiali infiammabili; prestazione di servizio in armi per luminarie e fuochi di gioia; supplenza alle carenze di organico della guarnigione di stanza in città per servizi di guardia a Palazzo Vecchio, alle carceri, o altri luoghi di pubblica rilevanza; scorta armata – in alta uniforme – fino in Duomo alle autorità municipali durante il Corpus Domini e varie altre festività religiose; posa delle cateratte alle fogne cittadine ed alle aperture delle spallette durante le piene dell’Arno, ecc. ecc. Inoltre la Compagnia veniva spesso chiamata anche ad espletare servizi fuori delle mura, remunerati dalle casse delle comunità interessate all’intervento di soccorso.

Il Santo Protettore della Guardia del Fuoco era S.Antonio Abate ( scelto perchè aveva superato la prova del fuoco e della tentazione ) ed il 17 gennaio di ogni anno ne veniva celebrata la festa. Tale consuetudine venne rispettata fino al 1941, anno della costituzione del Corpo Nazionale VV.FF., quando fu scelta per Patrona Santa Barbara, celebrata il 4 dicembre.

Nell'anno 1880 l'architetto Alessandro Papini, ufficiale del Corpo, redasse il progetto di ristrutturazione dei locali di Piazza S.Biagio al fine di renderli più idonei alla funzione di Caserma dei Pompieri e di Arsenale per gli attrezzi. Il Comandante del tempo, Carlo Giovannozzi, incaricò poi l'arch. Papini anche della riforma dell'organico del personale che fu portata a compimento dallo stesso quando si avvicendò a Comandante.I provvedimenti che furono presi trasformarono radilcalmente il Corpo e lo portarono ad essere tra i primi in Italia e all'estero (l' arch.Papini fu nominato Membro Onorario della Brigata del Fuoco di Londra, come dimostra il Diploma tuttora esistente). Si elencano quelli più importanti:

- Nuovo regolamento disciplinare e organico, la cui forza effettiva fu portata a 131 uomini;

- Regolamento amministrativo del Corpo e quello di esecuzione delle varie manovre con distribuzione ai componenti dei relativi libretti;

- Modifiche al materiale per renderlo più idoneo;

- Acquisto della prima pompa a vapore (della ditta inglese "Shand Mason" nell'anno 1888 e di n.13 cavalli;

- Primi atti sulla prevenzione incendi nei locali e teatri;

- Restyling dell'uniforme resa più elegante e funzionale.

Nel 1882 viene installato il primo telefono a Firenze e fu quello tra il Gabinetto del Sindaco e la Caserma dei Pompieri a S.Biagio.

Nel 1921, dopo elaborati studi, il Comune di Firenze decise di trasferire il Corpo dei Pompieri dalla sede di Piazza S.Biagio negli attuali locali situati in via La Farina. Con la nuova sistemazione fu possibile ampliare il parco macchine e le attrezzature, con l'assegnazione delle prime autopompe ed eseguire un migliore addestramento del personale nel vasto cortile della nuova caserma.   

Per unificare il Corpo dei Pompieri di tutte le regioni d'Italia si riunì a Torino il Consiglio della Federazione Nazionale delle Unioni Regionali dei Corpi dei Pompieri. Tale Federazione fu l'inizio di un processo che, nel volgere di pochi anni, favorito da una particolare situazione del paese, dette origine ad un'organizzazione nazionale unitaria dei pompieri, oggetto nel 1935 di un Decreto Legge, che istituì i Corpi Provinciali dei Pompieri con un coordinamento nazionale. Dal 1935 il Corpo Provinciale dei Pompieri di Firenze assunse in carico, superando molte resistenze "campanilistiche", anche i Corpi della provincia come Prato, Empoli, Castelfiorentino, Certaldo e Figline Valdarno. I comuni della provincia divennero i distaccamenti del Corpo Provinciale a cui si aggiunse poi anche Borgo S.Lorenzo.

Con un decreto ministeriale del 1938 la denominazione di Pompieri venne sostituita con quella "Vigili del Fuoco", in accordo al clima politico del momento che prediligeva nomi e dicitura italianizzate e perché ci si vloeva riferire ai servizi antincendi romani "Militia vigilum" e alla "Guardia del Fuoco " fiorentina.

SECONDA GUERRA MONDIALE

Con la Legge 27 dicembre 1941, n°1570, fu strutturato il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco e furono elencati i Comandi in ordine alfabetico e numerico.

A Firenze fu assegnata la denominazione "31° Corpo Vigili del Fuoco" e il motto "Pericula  ignesque amo ed domo"(amo e domo i pericoli e i fuochi).

Con la guerra venne rinforzato l'organico portandolo a 450 unità ed il personale, armato con moschetto e con sentinella armata alla porta, fu addestrato per far fronte agli attacchi aerei.

Furono istituite le Scuole Centrali Antincendi a Roma, come accademia nazionale per l'addestramento del personale con vari corsi di specializzazione, tuttora funzionante.

Il 25 settembre 1943 Firenze subì il primo imprevisto bombardamento, a cui ne seguirono altri, talvolta massicci, dagli effetti disastrosi.

1945 Firenze, la zona del Ponte Vecchio – Foto del Gabinetto Fotografico della Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici

Fu un Vigile del Fuoco, alle ore 6.30 dell'11 agosto 1944, ad annunciare la liberazione di Firenze, suonando la campana di Palazzo Vecchio.

Molti furono gli esempi di coraggio dei Vigili del Fuoco. Ricordiamo l'eroe Giuseppe Sessoli, che morì per salvare due cittadini colpiti da una mina. Alla sua memoria è stata conferita la medaglia d'oro Carnegie e la medaglia d'argento al valor civile. La caserma di Via La Farina porta il suo nome.

L'ALLUVIONE del 1966

Dopo l'opera di soccorso prestata dai fiorentini in rinforzo nelle zone colpite dall'alluvione nel Polesine e del terremoto in Sicila nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966, a seguito di un eccezionale ondata di maltempo, il Fiume Arno rompe gli argini in più punti del suo percorso.

I 1400 Vigili del Fuoco accorsi in Firenze da ogni parte d'Italia e la collaborazione dei cittadini resero molto meno pesante il bilancio delle perdite subite dalla città durante l'alluvione e la medaglia d'oro concessa allo Stendardo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per le calamità alluvionali che nell'autunno del 1966 colpirono il paese, è buona parte frutto dell'opera prestata a Firenze.

I Comandanti del Comando di Firenze - cronologia

- Cap. BECHERONI Gaetano  (1809 – 1819)

- Cap. GRASSI Luigi  (1820 – 1849)

- Cap. GHERARDI Gaetano  (1849 – 1855)

- Cap. BARTOLI Andrea  (1855 – 1861)

- Cap. Cav. SIMONI G. Domenico  (1861 – 1866)

- Cap. Cav. GIOVANNOZZI Carlo  (1866 – 1884)

- Arch. PAPINI Alessandro  (1884 – 1908)

- Ing. ORLANDI Enrico  (1908 – 1909)

- Ing. GALLUZZI Gontrano  (1909 – 1912)

- Ing. BIANCHI Torello  (10.11.1912 - 15.05.1915)

- Ing. BALDESI Augusto  (14.05.1915 - 05.04.1919)

- Ing. BIANCHI Torello  (05.04.1919 - 29.01.1926)

- Ing. BARSANTI Vittorio  (10.11.1926 -01.06.1928)

- Ing. BACCHERETI Latino  (02.06.1928 - 01.06.1940)

- Ing. PAGANONI Pietro  (01.06.1940 - 30.09.1041)

- Ing. BACCHERETI Latino  (30.09.1941 - 26.09.1959)

- Ing. BIGI Luigi  (13.11.1959 - 15.07.1962)

- Ing. BORZILLO Giulio  (15.07.1962 - 31.05.1971)

- Ing. BROZZI Luigi  (31.05.1971 - 01.07.1979)

- Ing. TODISCO Angelo  (01.07.1979 - 07.08.1981)

- Ing. BAZZANI Bruno  (07.08.1981 - 24.07.1985)

- Ing. MARCHINI Mauro  (07.08.1985 - 07.12.1988)

- Ing. BEDINI Antonio  (07.12.1988 - 08.02.1993)

- Ing. MINETTI Francesco  (08.02.1993 - 11.07.1994)

- Ing. RICCIO Domenico  (11.07.1994 - 05.08.2003)

- Ing. RANALLETTA Duilio  (05.08.2003 - 28.08.2006)

- Ing. ROMANO Giuseppe  (28.08.2006 - 30.09.2009)

- Ing. ALOCCI Giorgio  (01.10.2009 - 03.05.2010 , reggente sino al 21.06.2010)

- Ing. CATARSI Roberto  (21.06.2010 - 15.09.2014)

- Ing. IUFFRIDA Michele  (15.09.2014 - 15.09.2015)

- Ing. LUPICA Roberto  (15.09.2015 - 01.02.2017)

- Ing. CHIAVACCI Claudio  (02.02.2017 - 30.11.2018)

- Ing. ROMANO Giuseppe  (01.12.2018 - 05.05.2019 reggente)

- Ing. LUCIA Maurizio  (06.05.2019 - 28.02.2020)

- Arch. TORNATORE Gennaro  (29.02.2020 - 06.12.2022)

- Ing. CESARIO Marisa  (07.12.2022 -

 

 

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