Il rogo della Fenice

La notte del 29 gennaio 1996 un disastroso rogo distrusse il teatro La Fenice, uno dei simboli della città, uno dei teatri più belli d’Italia, dalla straordinaria acustica e protagonista da sempre della vita operistica, musicale e culturale italiana ed europea.
La sera di lunedì 29 gennaio 1996 è una sera umida e fredda ma non è certo una novità per una città come Venezia. Il teatro La Fenice è ancora chiuso al pubblico per lavori di ristrutturazione, tra un mese è prevista la riapertura.
Nella notte un rogo doloso fu appiccato all’interno del teatro e in breve tempo le fiamme si propagarono al soffitto, agli arredi, ai tendaggi, trasformandosi in un incendio devastante e colossale che rischiò di bruciare non solo il teatro ma l’intero sestiere di Venezia.
La prima segnalazione d’allarme arrivò ai Vigili del fuoco da un albergo nei pressi del teatro. Quando arrivarono sul posto, i Vigili del fuoco si trovarono di fronte al primo di una lunga serie di problemi: i canali intorno alla Fenice erano stati prosciugati per lavori di scavo e per questo le motobarche non poterono avvicinarsi al teatro. I soccorritori furono costretti a salire ai piani alti delle abitazioni vicine per avere un’idea della situazione. Finalmente riuscirono ad arrivare alle porte del teatro e ad entrare solo per rendersi conto che l’incendio era ormai incontrollabile.
Per far arrivare l’acqua, con i canali in secca, fu necessario sistemare una motobarca sul Canal Grande e approntare un complesso e lunghissimo sistema di tubazioni fino al teatro. Ben presto si passò dalle operazioni per salvare il teatro alla missione di salvare Venezia.
Rinforzi giunsero dagli altri comandi del Veneto e i Vigili del fuoco lavorarono tutta la notte per avere ragione di quell’incendio devastante. Un ruolo decisivo e fondamentale lo ebbero gli elicotteri del Corpo Nazionale che continuamente sganciarono acqua sulle fiamme in aiuto delle squadre a terra.