La nascita del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco

La volontà e la necessità di far nascere un unico corpo nazionale emersero chiaramente nella Conferenza di Napoli del 9 aprile 1935, quando i comandanti dei Corpi delle principali città italiane si riunirono nella caserma di Via del Sole a Napoli per discutere delle problematiche relative ai servizi antincendio. Padre nobile dell’incontro fu l’Onorevole Bruno Mondini.
Frutto delle decisioni della Conferenza fu il Regio Decreto Legge del 10 Ottobre 1935 n.2472 che ebbe il merito di uniformare la materia del soccorso a livello nazionale e istituì il Corpo Pompieri, posto alla diretta dipendenza del Ministero dell’Interno, e l’Ispettorato Centrale Pompieri che aveva funzioni di indirizzo tecnico e organizzativo. Il Corpo Pompieri si articolava sul territorio in Corpi Provinciali con sede nei capoluoghi di provincia e, per i centri più importanti, erano previsti Distaccamenti costituiti grazie al contributo obbligatorio dei comuni presenti all’interno della provincia stessa. L'Ispettorato Centrale, d’intesa con la Federazione Tecnica Italiana, introdusse la prima uniforme nazionale in panno blu.
Lo stesso decreto legge previde, sempre sotto il Ministero dell’interno, la creazione della Cassa Sovvenzioni Antincendi che aveva lo scopo di sovvenzionare i Corpi provinciali, organizzare particolari istituzioni di carattere generale e rimborsare allo Stato le spese per il trattamento, a qualsiasi titolo, del personale dell'Ispettorato centrale e del ruolo degli Ufficiali del Corpo Pompieri.
Il R.D.L. n.1021 del 16 giugno 1938 sostituì alla parola pompieri la locuzione “vigili del fuoco”, comunemente in uso a Roma anche se altri la fanno risalire all’influenza di Gabriele D’Annunzio.
Il R.D.L. n.333 del 27 febbraio del 1939, convertito con la legge n.960 del 22 maggio 1939, istituisce ufficialmente il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e abolì tutti i servizi pompieristici locali e le varie organizzazioni provinciali.
La prima sede della neonata direzione generale fu istituita a Roma in Via Bertoloni n.27 e doveva coordinare i 94 corpi provinciali numerati in ordine alfabetico e muniti di un proprio motto in latino. Il prefetto Alberto Giombini, nominato nel 1938, fu il primo Direttore Generale dei Servizi Antincendi. Fu Giombini, uomo di grande intelligenza e lungimiranza che, accompagnato dall’entusiasmo di giovani comandanti e ufficiali, diede al Corpo un’organizzazione efficiente e al passo con i tempi. Grazie alla Cassa Sovvenzioni Antincendi, invece, fu possibile ammodernare le sedi, il parco automezzi – fu introdotta la Targa unica VF – e acquistare nuove attrezzature e Motopompe.
Con l'istituzione del Corpo Nazionale passa alle pagine della storia il vecchio pompiere e nasce il vigile del fuoco: ma la mutata denominazione lascia intatta la sostanza di una tradizione nobilissima, ispirata al più elevato civismo e a un generoso senso di solidarietà umana. È questa la tradizione che, tramandata dai pompieri di un tempo, costituisce il patrimonio dei Vigili del Fuoco di oggi, che assicurano ogni giorno il servizio di soccorso pubblico, prevenzione e lotta agli incendi su tutto il territorio nazionale.