Il terremoto di Amatrice

Con il termine terremoto di Amatrice, si intende una sequenza sismica che mise in ginocchio una porzione del Centro Italia compresa tra i Monti Sibillini, l’alta valle del Tronto, i Monti della Laga e i Monti dell’Alto Aterno, in un arco temporale tra l’agosto 2016 e il gennaio 2017.
Alle 3:36 del mattino, la terra tremò con una forza inarrestabile, con epicentro nel comune di Accumoli, distruggendo edifici, strade e vite umane in pochi istanti: alla fine si contarono 299 vittime, mentre le persone estratte vive dalle macerie furono 238. I comuni più colpiti furono quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. I danni agli edifici residenziali e pubblici, alle imprese, alle vie di comunicazione, ai beni culturali furono ingenti: di quei giorni terribili divenne simbolo di devastazione la via principale di Amatrice, il corso umbertino, ridotta completamente in macerie, con la torre civica sullo sfondo unico edificio a rimanere in piedi.
Lo sciame sismico che seguì fece sentire i suoi effetti deleteri nei comuni limitrofi fino a quando, il 30 ottobre 2016, Norcia fu colpita da una violenta scossa che fece crollare quasi interamente la Basilica di San Benedetto, di cui rimase in piedi solo la facciata. Il 18 gennaio 2017 si ebbe un’ultima scossa che fece crollare edifici già lesionati dai terremoti precedenti, come ad esempio ad Amatrice, dove crollò definitivamente il campanile della chiesa di Sant’Agostino. Alcuni ipotizzano che questa scossa possa aver provocato la slavina che travolse l’hotel a Rigopiano, nel comune di Farindola, alle pendici del Gran Sasso.
A poche ore dalla scossa del 24 agosto, i Vigili del Fuoco riuscirono a raggiungere i luoghi colpiti dal sisma con squadre specializzate e mezzi adeguati, pur dovendo affrontare uno scenario caratterizzato da strutture crollate, strade ostruite da macerie e condizioni meteorologiche imprevedibili. In una corsa contro il tempo, i Vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta, con professionalità, competenza e coraggio nella ricerca dei sopravvissuti e nel triste compito di recupero delle vittime.
Ma non solo: i Vigili del fuoco sono stati capaci anche di offrire supporto psicologico e morale alla popolazione gestendo l’ansia e la disperazione di chi aveva perso tutto, fornendo indicazioni pratiche, offrendo un riparo sicuro a chi aveva necessità immediate di assistenza.