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La strage della stazione di Bologna

I Vigili del fuoco al lavoro tra le rovine della stazione di Bologna dopo l'esplosione
Data di pubblicazione
Categoria
Notizia storica
Anno:
1980

Il 2 agosto 1980, alle ore 10:25 del mattino, una potente esplosione devastò la sala d’aspetto di seconda classe della stazione ferroviaria di Bologna: un ordigno collocato in una valigia abbandonata causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200.

L’attentato si inserisce nella cosiddetta "strategia della tensione", una fase della storia italiana contraddistinta da numerosi atti di terrorismo di matrice neofascista che va dalla fine degli’60 all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso.

Ai Vigili del Fuoco di Bologna, che furono i primi ad intervenire dopo l’esplosione, apparve una scena apocalittica: il tetto della sala d’aspetto era crollato, macerie sparse ovunque, corpi sepolti, vagoni squarciati e una folla di sopravvissuti che si aggirava in preda al panico, ferita, piangente, tra le rovine fumanti. Nonostante il rischio di ulteriori crolli e la possibilità di una seconda esplosione, i vigili del fuoco senza alcuna esitazione iniziarono le operazioni per soccorrere i feriti e recuperare i corpi delle vittime.

Le operazioni si rivelarono estremamente difficili a causa delle dimensioni del disastro e dell’entità del danno strutturale. I Vigili del Fuoco lavorarono in condizioni estreme per estrarre i superstiti intrappolati sotto le macerie, spesso a mani nude perché i mezzi meccanici avrebbero potuto compromettere ulteriormente la stabilità delle strutture pericolanti. I Vigili del fuoco lavorarono fianco a fianco con medici, infermieri, volontari della Croce Rossa, militari e semplici cittadini. Questo sforzo collettivo contribuì al salvataggio di moltissimi feriti e al buon esito degli interventi.

Ogni anno, il 2 agosto, Bologna ricorda le vittime della strage con una cerimonia ufficiale, e tra le figure più onorate ci sono proprio i Vigili del Fuoco che, in un momento di tragica difficoltà, hanno saputo stabilire un’immediata e profonda solidarietà con i cittadini, testimoniando, con l’esempio concreto delle loro azioni, il senso di dovere, il coraggio e l’umanità di fronte all’orrore.

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