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La terribile alluvione di Genova del 1970

Le vie del centro di Genova competamente sommerse dalle acque nell'alluvione del 1970
Data di pubblicazione
Categoria
Notizia storica
Anno:
1970

Con alluvione di Genova si ricorda un disastro naturale che colpì il capoluogo ligure il 7 e l’8 ottobre 1970. Dopo intensissime e localizzate precipitazioni i torrenti Bisagno, Fereggiano e Leira esondarono e le piene dei torrenti Sturla, Polcevera, Chiaravagna e Cantarena portarono distruzione e rovina.
In sole 24 ore caddero oltre 948 mm d’acqua, gravissimi danni si registrarono a Genova e in altri 20 comuni della provincia. Il drammatico bilancio finale dell’alluvione fu di 43 vittime, 35 morti e 8 dispersi, e oltre 2000 sfollati.

Le precipitazioni iniziarono la sera del 6 ottobre a Voltri e causarono l’esondazione del Leira che costerà 13 vittime. La pioggia continuò a cadere incessante fino a causare nel pomeriggio del 7 ottobre l’esondazione del Bisagno e del Fereggiano. L’esondazione del primo colpì principalmente i quartieri di Marassi e di Quezzi, dove crollò un’ala degli edifici del Biscione; nella zona della Foce e di Brignole, invece, gli effetti della piena furono amplificati dalle mareggiate che impedivano il deflusso in mare delle acque dei fiumi. Lo straripamento del Bisagno fece crollare anche due delle cinque arcate del medievale ponte di Sant’Agata, prospiciente Borgo Incrociati e utilizzato fino a quel momento come passaggio pedonale.

Il diluvio lasciò Genova sommersa da fango e detriti ma già dal giorno dopo, anche se ancora segnata dalla tragedia, la città si rialzò. Furono soprattutto i giovani e gi studenti che, come per Firenze qualche anno prima, con orgoglio assunsero su di loro lo sforzo di ripulire dal fango strade, piazze, negozi e case, spalando con mezzi di fortuna e in qualche caso anche a mani nude.

I Vigili del Fuoco lavorarono giorno e notte per le vie genovesi devastate dall’alluvione. Centinaia di interventi per salvare i cittadini rimasti feriti o intrappolati nelle auto e nei detriti delle case allagate, oppure per far fronte a crolli, voragini, dissesti e allagamenti.
I Vigili del fuoco ebbero un ruolo cruciale nell’opera di soccorso in seguito all'alluvione del 1970, e la loro azione e il loro impegno testimoniarono ancora una volta la loro dedizione e la loro professionalità nel salvataggio di vite umane in condizioni estreme.

La tragedia dell’alluvione del 1970 è ricordata nella canzone Dolcenera, scritta dal cantautore genovese Fabrizio De André nel 1996: «Acqua che non si aspetta, altro che benedetta, acqua che porta male, sale dalle scale sale senza sale, acqua che spacca il monte, che affonda terra e ponte...».
 

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