La tragica notte alla stazione di Viareggio

Alle 23:49 del 29 giugno 2009 alla stazione di Viareggio scoppia l’inferno: un treno merci di vagoni cisterna contenenti GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) deraglia poco dopo aver superato la stazione. Il carico era partito da Trecate (NO) ed era diretto a Gricignano (CE). Nell’urto una delle cisterne si crepa, il gas fuoriesce ed innesca un’esplosione e un successivo incendio che investe l’area della stazione di Viareggio e i fabbricati circostanti per qualche centinaio di metri.
Il bilancio delle vittime è pesantissimo: 32 morti.
Lo scenario che si trovano davanti i primi Vigili del fuoco che intervengono è da girone dantesco: le fiamme alimentate dal gpl bruciano le traversine e i cavi elettrici di trasmissione; gli incendi coinvolgono le case in via Ponchielli, quasi completamente rasa al suolo, quelle in via Porta Pietrasanta e in via Burlamacchi; cadaveri carbonizzati si intravedono nei rottami ancora fumanti delle auto e nelle strade.
Nonostante l'altissimo rischio per l'aria satura di gas e le cisterne cariche di gpl sui binari pronte a esplodere, i Vigili del fuoco lavorarono diverse ore per raffreddare i vagoni, per contenere gli incendi e salvare le persone in pericolo.
Oltre 300 furono i Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso tecnico urgente provenienti da tutti i comandi della Toscana e in aiuto dall'Emilia Romagna e dalla Liguria, la cui azione fu “impeccabile, immediata e massiccia”.
Tre squadre speciali del nuclei NBCR (nucleare biologico chimico radiologico) dei Vigili del fuoco, giunte da Roma, Milano e Venezia, lavorarono tutta la notte per le operazioni di travaso del GPL dalle cisterne incidentate.