L'alluvione di Messina e la frana di Giampilieri

Il 1° ottobre 2009, violenti piogge torrenziali colpirono la Sicilia orientale, causando frane, straripamenti di fiumi torrenti e distruzione di abitazioni e fabbriche. Il nubifragio iniziò la sera prima e durò tutta la notte fino al mattino del giorno dopo, e colpì principalmente il territorio del comune di Messina con le criticità maggiori registrate nelle località di Giampilieri, Molino Altolia Briga, Pezzolo e Santa Marina.
Le stime del Dipartimento della Protezione Civile mostrarono che in alcune zone dell’alluvione caddero 220/230 mm di pioggia in sole 3-4 ore.
Il catastrofico evento provocò 37 vittime e oltre duemila persone sfollate.
Il comune di Giampilieri, situato in una zona ad elevato rischio idrogeologico e già colpita in passato da fenomeni simili, fu tra le località più devastate dall'evento. L'alluvione causò lo straripamento dei corsi d'acqua e l'ingrossamento dei torrenti. La frana, tragica conseguenza delle piogge, aggiunse devastazione e morte. Il movimento franoso investì anche la Statale 114 Orientale Sicilia, l’Autostrada A18 e la ferrovia Messina – Catania: numerosi paesi e frazioni rimasero completamente isolati, per alcuni giorni i collegamenti furono possibili solo via mare, il che rallentò notevolmente il lavoro dei soccorritori.
I Vigili del Fuoco intervennero in forze, dall'inizio del nubifragio furono impiegate in media 415 unità al giorno, coinvolgendo un totale di 1.623 uomini provenienti da tutta Italia. Le squadre operative si trovarono ad affrontare condizioni difficili, con la necessità di liberare persone intrappolate e mettere in sicurezza le zone più colpite. Furono utilizzati 170 mezzi, tra cui 4 elicotteri, 1 motobarca e 3 gommoni per le ricerche in mare ed il trasporto del personale.
Nel buio della tragedia, risplendono gli episodi di solidarietà e di eroismo da parte dei soccorritori volontari e istituzionali. Ricordiamo quello del giovane Simone Neri, sottocapo di prima classe della Marina, che perse la vita dopo aver messo in salvo 8 persone. A flui fu intitolata la scuola elementare di Giampilieri, che fu il centro operativo dei soccorsi per la popolazione, una volta riconsegnata all'insegnamento e alla collettività.