6 maggio 1973, in ricordo dell'equipaggio dell'Augusta Bell 205

Era il 6 maggio del 1973 quando il mare di Arenzano si trasformò in quella fatale meta dell'Augusta Bell 205 e del suo equipaggio (Rinaldo Enrico, Ugo Vignolo, Elio Magnanego e il pilota civile Ugo Roda). Il velivolo precipitò in mare a circa cinque miglia a sud di Arenzano, nel tardo pomeriggio di domenica.
Oggi, 6 maggio 2023, su una unità navale del Comando di Genova il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, ing. Claudio Manzella, insieme ai parenti degli uomini di quell'equipaggio, e al Presidente ligure dell'Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco Antonio De Venuto hanno deposto una corona di fiori, benedetta dal cappellano Don Francesco Minetti, a largo di Arenzano, a ricordo di quei valorosi che tante vite umane salvarono con la famosa Libellula.
Il Comandante di quell'equipaggio era il Maggiore Rinaldo Enrico. Se Francesco Baracca è stato considerato il primo asso dell'aviazione italiana, con le sue 34 vittorie, un altro asso, ma con vittorie differenti, ovvero vite umane salvate con gli elicotteri VF, può considerarsi il Maggiore dei Vigili del Fuoco Rinaldo Enrico. Per qualsiasi genovese era ""il comandante Enrico""; in totale salvò 57 vite, tra cui diversi marinai durante il naufragio della nave da carico ""London Valour"" davanti alla diga foranea del porto di Genova, il 19 aprile 1970. Se i piloti da caccia disegnavano sulla propria carlinga un aereo per ogni vittoria ottenuta, il maggiore Enrico faceva disegnare sul proprio elicottero un omino per ogni vita salvata.
Per le sue gesta Enrico fu insignito di Medaglia d'Argento al Valor Civile, Medaglia d'Oro per Meriti Civili e del titolo postumo di Cavaliere della Repubblica.