Convegno "Il servizio di soccorso pubblico e la comunicazione ai tempi dei social media" - Perugia, 30 maggio 2025

Questa mattina, nell'Aula Magna dell’Università per stranieri di Perugia, si è tenuto il convegno "Il servizio di soccorso pubblico e la comunicazione ai tempi dei social media".
L'evento, moderato dalla giornalista Claudia Conte, è stato organizzato dal Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco come un momento di riflessione e di approfondimento tra i soggetti responsabili della diffusione di notizie alla collettività nel mezzo di un’emergenza. In un Paese ad alto rischio sismico, vulcanico, idrogeologico e antropico, la disponibilità tempestiva di informazioni efficaci e affidabili può avere un ruolo fondamentale per la mitigazione del rischio e il contenimento dei danni ad esso connessi anche mediante l’adozione di comportamenti virtuosi.
In quest’ottica, le piattaforme digitali assumono un ruolo sempre più strategico poiché se oltre 43 milioni di italiani, ossia quasi il 75% della popolazione, si rivolgono abitualmente ai social media in cerca notizie, a maggior ragione nelle situazioni di crisi quando le informazioni diventano una necessità e i canali di comunicazione tradizionali possono essere compromessi. Ecco quindi che “sobrietà e competenza, per prevenire e fornire comportamenti corretti anche durante le ore concitate della gestione di un’emergenza, assumono un’importanza strategica. Così come un comportamento responsabile prevede che la tempestività della comunicazione non sia a discapito della correttezza e della trasparenza dell’informazione”, le parole del Capo Dipartimento Visconti.
Il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco ha raccolto questa sfida e la situazione storica attuale rappresenta la possibilità di un cambio di passo. Una nuova narrazione, che non sia solamente raccontare un qualcosa che accade ma che sia “un saper comunicare con equilibrio e competenza”, l’intervento del Capo del Corpo Mannino, “che ha richiesto uno sforzo organizzativo per il Corpo per utilizzare, con riservatezza ed equilibrio, la comunicazione come strategia amministrativo-politica”.
Altri contributi sono venuti dal Direttore regionale dell’Emilia Romagna, Francesco Notaro, e dal direttore dell’Ufficio per la Comunicazione in Emergenza, Luca Cari, che hanno posto l’accento sulla necessita di comunicare ed informare i mass media per una corretta gestione dell’informazione e sul bisogno di parlare dei rischi non solo al momento dell’emergenza ma anche in fase preventiva.
Tra gli altri relatori si segnala la presenza di Ivano Gabrielli, direttore della Polizia Postale, Luciana Lanzillotto, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e di Pierfrancesco Demilito, della Protezione Civile. Tutti loro hanno insistito su un aspetto particolare della comunicazione in emergenza. Gabrielli ha messo in risalto il potere della comunicazione in ambito economico-finanziario, ponendo l’attenzione su due possibili criticità: il ricatto informatico a scopo di lucro – a cui lo Stato ha risposto con la legge sulla sicurezza informatica – e le fake news, per contrastare le quali occorre aumentare il senso critico tra gli utenti dei social, specie tra i giovani, per saper riconoscere e confrontare le informazioni. La dott.ssa Lanzillotto ha sottolineato l’importanza di un adeguato piano di campagne di informazione, anche in affiancamento e in interazione tra diverse amministrazioni. Ciò è risultato evidente specie nella situazione emergenziale dovuta alla recente pandemia da Covid-19. Demilito, infine, ha ribadito la necessità di adottare sui social media un linguaggio non burocratico e ha indicato come prioritaria la necessità di diversificare i termini di come si riportano le notizie a seconda del mezzo di comunicazione. Un nuovo vocabolario non significa perdere valore istituzionale è il messaggio.
Hanno portato il loro contributo anche giornalisti e scrittori. Filippo Gaudenzi, della RAI TG1, ha voluto però ricordare come sui social il rischio sia duplice: basso livello di attenzione, e quindi poco ascolto, e uso di fonti non qualificate. Quest’ultimo tema, soprattutto, corre il rischio di minare la verità dei fatti. “Per la comunicazione in emergenza poi” – ha concluso – “i giornalisti devono saper come lavorano i Vigili del fuoco. Loro sono come Leonardo, per la competenza, e come Dante, per la descrizione sintetica dei fatti. Per essere credibili occorre verificare, anche nell’emergenza bisogna imparare ad aspettare”.
Il suo collega Luca Ginetto, Capo redattore TGR RAI Umbria, ha rimarcato l’importanza delle sedi regionali del servizio pubblico sparse sul territorio. Ed infine Giuseppe Rinaldi, giornalista e scrittore, ha suggerito l’importanza del raccontare con passione, veicolo capace di instillare nei giovani il rispetto per le istituzioni. Dietro ogni soccorso c’è la storia di un soccorritore. “Conoscere la legalità e la sicurezza è il presupposto per la libertà e per il diritto” – ha concluso Rinaldi.
Il sottosegretario Prisco ha tirato le fila del convegno. “La comunicazione sui social è soggetta al rischio di essere minata dalle fake news, uno dei maggiori pericoli è quello creare di panico nei cittadini in una situazione di emergenza. Le istituzioni hanno un compito gravoso: devono essere autorevoli ma garantire un linguaggio semplice che conservi efficacia comunicativa. L’attenzione ai profili non istituzionali, che possono veicolare informazioni non filtrate, deve essere massima. Coinvolgere i cittadini nella comunicazione istituzionale può creare fiducia nel cittadino. Per questo, in sede di riordino del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, è stata posta l’attenzione nel potenziare la comunicazione e renderla sempre più efficace, sia a livello centrale che territoriale”.