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Il Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici

Quando è stato istituito il Comitato?

Il Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici è stato istituito dall’articolo 9 del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con modificazioni dalla legge 21 aprile 2023, n. 41 (recante “Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”).

Perché è stato istituito?

L’esigenza di costituire tale Comitato è scaturita dalla necessità di avere un organo tecnico, consultivo e propositivo, in merito alle questioni di sicurezza tecnica riguardanti le problematiche di safety della transizione energetica volte ad individuare le soluzioni più adeguate alle problematiche connesse all’impiego dei nuovi vettori energetici, allo sviluppo delle fonti di energie rinnovabili nonché per definire al meglio il contrasto ai cambiamenti climatici e al risparmio energetico.

Attraverso il Comitato si potranno favorire ed accelerare lo svolgimento delle attività relative alla realizzazione delle misure previste dal PNRR ed in particolare dalla seconda Missione, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, che si occupa dei grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento, e che mira a migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicura una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero.

Da chi è formato?

Il Comitato, incardinato presso il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile è presieduto dal Capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; la composizione è molto variegata poiché raccoglie presenze di molti Ministeri, Dipartimenti, Enti di ricerca, e prevede altresì la possibilità di partecipazione anche per rappresentanti delle associazioni di categorie, portatori di interessi collettivi, mondo accademico e mondo delle professioni.

Oltre che da rappresentanti del Ministero dell'interno è formato, quindi, da rappresentanti dei seguenti amministrazioni e organismi: Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero delle imprese e del made in Italy, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero dell'università e della ricerca, Dipartimento della Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e Consiglio nazionale delle ricerche (CNR).

Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici

Quali compiti ha il Comitato?

I compiti principali del Comitato sono:

a) individuare i criteri e le linee guida per l'adozione dei pareri di conformità dei progetti di fattibilità alle norme e agli indirizzi di sicurezza tecnica, anche in considerazione dei rischi evolutivi, dei sistemi ed impianti alimentati da idrogeno, comprese le celle a combustibile, da gas naturale liquefatto e di accumulo elettrochimico dell'energia, i sistemi di produzione di energia elettrica innovativi e le soluzioni adottate per il contrasto al rischio legato ai cambiamenti climatici e al risparmio energetico;

b) propone e coordina l'effettuazione di studi, ricerche, progetti e sperimentazioni nonché l'elaborazione di atti di normazione tecnica nella specifica materia, anche in cooperazione con altre amministrazioni, istituti, enti e aziende, anche di rilievo internazionale.

Quali tematiche sono attualmente oggetto di attenzione?

Tra le prime iniziative avviate nell’ambito del Comitato vi è l’istituzione di due gruppi di lavoro interistituzionali chiamati ad approfondire due tematiche particolarmente delicate ed attuali.

Il primo gruppo è quello c.d. del “Blend idrogeno - metano”, ossia chiamato a studiare le problematiche del trasporto e della distribuzione di miscele di metano e idrogeno, quest’ultimo in percentuale superiore al limite attuale del 2%.

Il secondo gruppo è quello delle c.d. “BEES”, ossia chiamato a studiare le problematiche dei grandi sistemi di accumulo di energia a batteria, che sono sistemi utilizzati per immagazzinare energia (spesso da una fonte rinnovabile) per un uso successivo.

Quali potranno essere i progetti da avviare da parte del Comitato?

Un ambito di approfondimento in procinto di essere avviato, anch’esso di particolare attualità, è lo studio delle problematiche di sicurezza antincendio per il parcamento dei veicoli ad alimentazione elettrica nelle autorimesse oltreché di quelli alimentati a combustibili alternativi (H2 e GNL).

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